Venerdì 27 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Gennaro Sangiuliano, prima uscita ufficiale del ministro: "Napoli ha potenzialità enormi"

Il titolare del discatero della Cultura ha partecipato a un convegno a Palazzo Reale. L'incontro con il sindaco Manfredi e la telefonata con De Luca: cosa si sono detti

Napoli, 4 novembre 2022 – "Bisogna lavorare per rendere attrattivo il sud. Napoli ha potenzialità enormi, qui dovrebbero venire a vivere gli stranieri". È con queste parole che è iniziata oggi la prima uscita ufficiale del nuovo ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, ospite della seconda edizione di CasaCorriere Festival, appuntamento organizzato al Palazzo Reale di Napoli per festeggiare i 25 anni di vita del Corriere del Mezzogiorno. É stata l'occasione per fare un primo punto della situazione con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: cosa si sono detti.

"Napoli è una grande capitale della cultura, un unicum nel Mediterraneo. Qui c'è stata la Magna Grecia, il mondo greco romano, la presenza di dominazioni che hanno arricchito la città, i Borboni, gli Angioini, fino a un novecento ricco di spunti e di storia. Io ho il dovere che tutto questo diventi un grande sistema: rendere fruibili musei e siti archeologici, far vivere la cultura, in questa città ogni pietra trasuda cultura". Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ospite al Palazzo Reale di Napoli. Sangiuliano dice di voler "partire dalle cose concrete" e cita l'importanza di "mettere al centro la cultura". Ecco perché. "Altrimenti non avremo le cose necessarie al vivere civile", spiega prima di ribadire i suoi ideali da conservatore: "Bisogna modernizzare salvaguardando i valori. Il progressista è la persona del domani, il conservatore è quella del dopodomani. Conservare – conclude – significa mantenere la fiamma dell'identità".

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Assessore alla Cultura? Non c'è

Nominato a capo del dicastero alla Cultura lo scorso 28 ottobre, Sangiuliano ha scelto Napoli per la prima uscita da ministro. La prima persona che ha incontrato è stato il sindaco della città, Gaetano Manfredi. “C'è un rapporto molto cordiale e fattivo con il ministro Sangiuliano – commenta Manfredi – e ci vedremo a breve proprio per ragionare su cose operative che noi dobbiamo fare. La cultura per Napoli è determinante ed è uno dei suoi grandi fattori identitari e di sviluppo della città”. Cultura al primo posto, quindi, ma la scelta del primo cittadino di tenere nelle sue mani la delega alla partita non convince San Giuliano. Stessa cosa ha fatto De Luca: nessun assessore alla Cultura per la Campania. “Questa cosa mi ha sorpreso – risponde il ministro – quando incontrerò in privato i miei interlocutori ne chiederò le ragioni e credo che loro mi daranno una spiegazione convincente".

Sangiuliano: “De Luca? Mi ha detto ti stimo”

Intanto, c’è stata una prima telefonata con il governatore della Campania. "Non ho parlato con gli interlocutori", spiega Sangiuliano, precisando che con entrambi i rapporti sono buoni. “La prima telefonata che ho ricevuto una volta nominato ministro è stata quella del presidente della Regione Campania De Luca e, al netto di quello che si dice del personaggio, è stata molto cordiale e l'ho apprezzata molto: mi ha detto 'ti stimo'. Penso che potremo lavorare insieme ad alcuni progetti. Con il sindaco Manfredi ci siamo scambiati un messaggino: con lui c'è un'antica amicizia, che si rinnoverà quotidianamente sulle cose da fare”.

L’autonomia? Non deve fare paura

“Le autonomie non ci devono spaventare. La Spagna post franchista puntò sulle comunidad. Dare maggiore autonomia alle Regioni in un quadro di coesione nazionale non deve spaventare. Dobbiamo scommettere su noi stessi”. È l'invito che parte dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano alle regioni del Sud. "Qui abbiamo una cosa drammatica – continua Sangiuliano –: io ho insegnato fino a poco fa alla Luiss e tanti ragazzi meridionali, vedendo un professore meridionale, hanno chiesto di fare la tesi con me. Tanti giovani bravi, preparati che però non progettano in futuro un ritorno nel loro territorio. Ragazzi calabresi, lucani che sono stati a Londra a Milano e ora nessuno pensa di tornare nella propria terra. Perché questo? Perché loro ritenevano che in questi posti ci fosse una qualità della vita diversa. Rendere attrattivo il sud lo si fa con la lotta per la legalità e contro le mafie e ogni forma di prepotenza. Faccio appello alla gentilezza e alla cortesia delle persone. E poi serve il riscatto culturale e infrastrutturale del Mezzogiorno".