Giovedì 26 Settembre 2024

G7 Cultura, battesimo di fuoco per Alessandro Giuli. Il discorso inaugurale su disastri ambientali e Ai

Sono cominciati i primi lavori del summit: il neo ministro della Cultura ha parlato a Palazzo Reale. L’ombra dello scandalo Sangiuliano-Boccia: scongiurata la cancellazione della ‘tappa’ di domani a Pompei

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Alessandro Giuli all'apertura del G7 Cultura (Ansa/Ciro Fusco)

Napoli, 20 settembre 2024 – Apre i battenti il G7 Cultura, che tra oggi e domani farà riunire i ministri della Cultura di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. Una prima prova importante per il neo ministro Alessandro Giuli, padrone di casa entrato in carica da appena due settimane a seguito delle dimissioni di Gennaro Sangiuliano

Ed è proprio lo scandalo che ruota attorno a Maria Rosaria Boccia che ha rischiato di avere un impatto importante sul summit. Non solo l’influencer parla di una presunta nomina come consigliera per i grandi eventi del Ministero – G7 compreso – ma non si esclude anche che possa essere entrata in contatto con dei documenti riservati sulla tappa di Pompei. Per giorni si era parlato di una potenziale cancellazione di quest’ultimo appuntamento. 

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Alessandro Giuli all'apertura del G7 Cultura (Ansa/Ciro Fusco)

“La cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca – ha esordito Giuli al Palazzo Reale di Napoli – Le imprese culturali, gli artisti e gli operatori della cultura ci chiedono azioni concrete. Credo sia necessario concordare un approccio condiviso per trovare delle soluzioni efficaci e di lungo respiro”. “La democrazia, lo stato di diritto, il rispetto della libertà di espressione e del pluralismo" sono le domande "più urgenti che si trovano ad affrontare le nostre istituzioni culturali per trovare insieme delle risposte condivise, partendo dai valori e dai principi che ci uniscono”, ha proseguito il ministro. 

Tra i temi all’ordine del giorno l’intelligenza artificiale e i cambiamenti climatici, proprio nel giorno seguente all’ennesima disastrosa alluvione in Romagna. Questi ultimi, per Giuli sono una vera e propria “minaccia ai beni culturali che sta assumendo sempre più i caratteri di una reale emergenza: il cambiamento climatico e i disastri naturali, che espongono il patrimonio culturale al rischio di degradamento o distruzione”.

Nel discorso inaugurale, Giuli ha espresso apprezzamento per la risorsa che rappresenta l’intelligenza artificiale: “Stiamo vivendo una trasformazione storica: le applicazioni dell'intelligenza artificiale aprono nuovi orizzonti e producono benefici indiscutibili per il sistema culturale – ha spiegato – Grazie a loro, è infinitamente più agevole decifrare il contenuto di testi antichi. O svolgere ricerche investigative su opere d'arte rubate e commercializzate online”. Ma non mancano i dubbi: “L'utilizzo senza regole dell'intelligenza artificiale pone seri interrogativi di natura etica e produce impatti devastanti sul piano economico e sociale”. Per questa ragione, i leader del G7 dovrebbero trovare “convergenze sugli strumenti e le modalità più opportune per governare gli effetti dell'intelligenza artificiale sulle industrie culturali e creative”. 

Ma ad aggiungersi ai sette rappresentanti del summit, c’è anche il ministro della Cultura ucraino Mikola Tochytskyi, un invito fortemente voluto dall’organizzazione italiana e non solo. “Il G7 è stato volutamente aperto dal ministro della cultura ucraina affinché fosse chiaro a tutti che l'ordine del giorno di questo G7 riguarda sì la cultura ma si parte dai fondamentali – ha illustrato Giuli – Le democrazie liberali di tutto il mondo sono compatte e unite per la tutela dei beni culturali di un Paese aggredito che fa parte della nostra cultura europea e mondiale”.