Napoli, 21 agosto 2023 – Fila a Napoli per richiedere la carta acquisti. La social card di pagamento del valore di 40 euro mensili di cui possono beneficiare le persone che hanno compiuto 65 anni o hanno figli di età inferiore ai 3 anni che si trovano in una situazione economica particolarmente disagiata. Stamattina almeno un centinaio di persone si sono messe in attesa davanti alla sede del Comune in via Salvatore Tommasi, in zona Museo. Sul posto è presente anche un'ambulanza.
“È poca roba, non è come il reddito, ma serve sempre”
Col passare del tempo, anche in seguito al tam-tam dei vicoli, le persone in fila sono aumentate ad alcune centinaia. Chi arriva fornisce il proprio nome a un addetto del Comune che regola l'accesso e attende di essere chiamato: a quel punto viene completata la pratica e al cittadino vengono rilasciati i documenti necessari per ritirare la carta acquisti in un ufficio postale. “È poca roba, non è il reddito di cittadinanza, ma serve sempre. Oggi vai alla cassa di un supermercato, paghi cento euro e ti accorgi che nella busta della spesa non c'è praticamente niente”, dice un giovane che si qualifica “un padre di famiglia”.
"Questa è la fila della miseria”
Un'altra signora, in fila da ore, chiede ai fotografi presenti di non essere ripresa: "Questa è la fila della miseria e, scusate, ma mi vergogno”. Nella strada stretta davanti alla sede del Comune di via Tommasi il traffico è praticamente bloccato. Le persone in attesa cercano riparo al grande caldo facendosi aria con i ventagli ed hanno il loro da fare per tenere a bada i figli piccoli che hanno portato con sé.
La fila davanti al Comune
La coda di un centinaio di persone davanti alla sede del Comune in via Salvatore Tommasi è un nuovo segnale del disagio economico percepito da molte persone a Napoli. E arriva a pochi giorni di distanza dalle manifestazioni che dalla fine di luglio e fino al 9 agosto hanno portato decine di disoccupati ed ex percettori del reddito di cittadinanza protestare per le vie del centro con cortei organizzati e presidi davanti alle sedi di Inps, Comune, Prefettura e Regione, a causa della sospensione da agosto del sussidio statale per almeno 21mila nuclei familiari della provincia di Napoli.