Napoli, 28 gennaio 2025 - Il porto di Napoli ‘controllato’ dal clan Mazzarella, ma l’egemonia dei boss si estendeva al racket in tutta la provincia: da San Giorgio a Cremano fino a Portici. È quanto emerge da una conversazione intercettata durante un’indagine dell’Antimafia.
Questa mattina i carabinieri di Torre del Greco hanno arrestato tre persone, tra cui il 52enne Gennaro Mazzarella: soprannominato "bomba a mano" è parente del capo storico del clan, Ciro Mazzarella, morto sei anni fa. In manette anche il 33enne Gustavo Alek e il 40enne Salvatore
Barile. Sono tutti accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Pizzo per poter lavorare
Le indagini erano partite dopo l'aggressione subita dal titolare di un bar che si trova all'interno del porto di Napoli, ma residente in provincia. Il clan Mazzarella - è la ricostruzione della Dda - aveva imposto il pizzo all'imprenditore, poi vittima di un violento pestaggio poiché avrebbe interrotto i pagamenti.
Ma non solo. Due fratelli titolari di un esercizio commerciale e di una ditta di facchinaggio hanno denunciato le estorsioni subite per poter lavorare all’interno dell’area portuale.
A fare cadere i tre complici nella rete della giustizia è stata un’intercettazione avvenuta nel corso delle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli e condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Torre del Greco.
Chi sono i tre arrestati
Stamattina i militari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare per estorsione nei confronti di tre indagati. Tra gli arrestati figura anche Gennaro Mazzarella, 52 anni, soprannominato "bomba a mano", già affiliato al clan e nipote del boss Vincenzo (detto "o' vichingo"), scarcerato dopo 15 anni di carcere nel 2021, a sua volta cugino del capo storico Ciro Mazzarella, detto "o' scellone", morto sei anni fa.
In carcere sono finiti anche gli altri due indagati: il 33enne Gustavo Alek Noviello – le cui conversazioni telefoniche sono state determinanti per portare all’arresto dei tre – e Salvatore Barile, 40enne, già condannato per camorra.
Clan Mazzarella: 300 affiliati disposti a tutto
Il clan Mazzarella tra Napoli e provincia potrebbe contare su “300 affiliati” nel caso in cui serva mettere in atto una “reazione violenta”. Il dato inquietante emerge dalle intercettazioni delle conversazioni di Gustavo Alek Noviello, 33 anni, formalmente incensurato ma, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, ritenuto vicino al clan Mazzarella da almeno dieci
anni.