Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Duplice omicidio a Sant'Antimo, Caiazzo in carcere: “Ho ucciso Luigi poi non ricordo”

L'uomo, sottoposto a lungo interrogatorio, è recluso a Poggioreale. Per l'accusa avrebbe agito sulla scorta del sospetto che le due vittime, il genero Luigi Cammisa e la nuora Maria Brigida Pesacane, fossero amanti. Il parroco: "Violenza frutto del degrado"

Duplice omicidio a Sant'antimo: in carcere Raffele Caiazzo, sotto le vittime Luigi Cammisa e Maria Brigida Pesacane

Duplice omicidio a Sant'antimo: in carcere Raffele Caiazzo, sotto le vittime Luigi Cammisa e Maria Brigida Pesacane

Napoli, 9 giugno 2023 – Ha ammesso di aver sparato e ucciso il genero 29enne Luigi Cammisa, ma di avere un vuoto di memoria dei momenti successivi, e dunque di non ricordare di avere ammazzato anche la nuora, la 24enne Maria Brigida Pesacane. È questa, in sintesi, la parziale confessione del 44enne Raffaele Caiazzo, in carcere a Poggioreale con l'accusa di aver ammazzato a colpi di pistola ieri 8 giugno a Sant'Antimo (Napoli) i coniugi dei suoi due figli Anna e Alfredo e genitori dei suoi quattro nipotini, tutti in tenera età.

Il tarlo della relazione amorosa

Caiazzo, nel corso dell'interrogatorio reso alla Compagnia dei Carabinieri di Giugliano in Campania al pm di Napoli nord Alberto Della Valle, alla presenza del suo legale Luigi Ciocio, ha ammesso che già da qualche tempo sospettava che tra i due cognati vi fosse una relazione, e di averlo detto anche ai due figli, coniugi delle vittime, che però lo avevano accusato di inventarsi tutto e di essere un 'rovina famiglie'.

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Caiazzo ha raccontato che il figlio Alfredo lo aveva minacciato di non fargli più vedere i nipoti, in particolare il maschietto cui il nonno era particolarmente legato, se avesse continuato con l'ossessione della relazione tra i cognati.

I litigi, le minacce, non hanno però sortito effetto, e ieri mattina Caiazzo ha preso una pistola e ha ucciso in strada, a piazza Sant'Antonio, il genero Luigi. Poi nella sua mente, afferma, c'è il vuoto, anche se per gli inquirenti il 44enne avrebbe fatto tutto da solo uccidendo prima il genero e poi la nuora. Dovrebbe tenersi domani 10 giugno intanto, davanti al gip di Napoli Nord, l'udienza di convalida del fermo disposto dalla Procura guidata da Maria Antonietta Troncone.

Caiazzo in cella

Caiazzo è stato prima condotto nella sede della compagnia dei carabinieri di Giugliano in Campania, e dopo un lungo interrogatorio in cui avrebbe reso prime parziali ammissioni sulle proprie responsabilità, è stato sottoposto a fermo da parte della Procura di Napoli Nord per il duplice omicidio (contestate anche le aggravanti dei futili motivi e di aver agito contro un affine in linea diretta) e per detenzione e porto d'arma abusivi, e poi trasferito a Poggioreale in attesa della convalida del provvedimento restrittivo da parte del Gip. La pistola non è stata ancora ritrovata. L'autopsia sulle salme di Luigi e Maria verrà eseguita in questi giorni. Il suocero carnefice deve rispondere di duplice omicidio volontario.

Luigi e Maria "due persone normali"

Le due vittime vengono descritte come "persone normali". "Luigi era un bonaccione" dice una parente, mentre Maria Brigida era molto legata ai propri due figli, come emerge dal profilo Instagram, in cui postava di continuo foto dei bimbi. "Tu figlio mio e la tua sorellina mi avete cambiato la vita, mi avete dato delle emozioni indimenticabili" è una delle frasi della 24enne.

Il parroco: "Omicidio frutto del degrado"

Nel popoloso comune dell'hinterland a nord di Napoli si attende nei prossimi giorni la celebrazione dei funerali di Giulia Tramontano, uccisa dal compagno nel Milaneseche ieri sera è stata ricordata con una fiaccolata.

"Violenza, violenza, sempre e solo violenza” dice quasi disperato il parroco don Salvatore Coviello, che conosceva bene Giulia ma non le vittime del duplice omicidio, originarie del vicino comune di Casandrino. "Ci riprendiamo da una tragedia e ne arriva subito un'altra. Questo duplice omicidio - si sfoga il prete - è frutto di un degrado sociale ed economico; qui si sopravvive e c'è anche tanta ignoranza, visto che si fa fatica a portare i figli a scuola. Ricordo che a Sant'Antimo non c'è un ristorante, non c'è un cinema, un teatro, non c'è alcun luogo aggregante per i cittadini".

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