Venerdì 15 Novembre 2024

Droga Napoli, soci del narcos Imperiale a Secondigliano: giro d'affari da 90 milioni

Svelati i nomi dei sei componenti del clan Amato Pagano, manaca all'appello un nome che Imperiale non vuole fare. I soci in affari si dividevano i 90 milioni, calcolati al netto delle spese

Sequestro della Guardia di finanza

Sequestro della Guardia di finanza

Napoli, 8 ottobre 2021 – Traffico internazionale di droga approdato a Secondigliano, un giro di affari da 90 milioni all’anno intascato, al netto delle spese, dai sei componenti di vertice del clan Amato Pagano. A rivelarlo è Mario Cerrone, socio in affari del narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale, che percepiva una quota di quei 90 milioni insieme con Raffaele e Elio Amato e con Cesare e Domenico Antonio Pagano, un "malloppo" diviso per 15 milioni a testa. Manca all'appello il nome del sesto elemento di vertice degli “scissionisti”, di cui Cerrone, nelle dichiarazioni scritte fornite agli inquirenti durante un interrogatorio reso l'8 settembre 2016, dice di non ricordare il nome.

Cerrone parla anche dell'esistenza di una cassa comune, nella quale confluivano gli introiti della vendita della cocaina. Il socio di Imperiale era stato incaricato dal narcotrafficante internazionale di “presidiare Napoli” e di tenere i contatti con il clan. “In sostanza - spiega Imperiale agli investigatori - avrei dovuto incassare il denaro delle forniture organizzandomi a tali fini”. Cerrone venne arrestato, per traffico di sostanze stupefacenti, nel 2004 e scarcerato nell'agosto del 2006. Ciampino, arrestata Maria Licciardi: mente finanziaria dell'Alleanza di Secondigliano

Raggiunse Imperiale a Marbella, in Spagna, per dividere i guadagni realizzati da “ò parente” (così veniva chiamato Imperiale dal clan Amato Pagano, ndr) con il traffico di droga all'interno degli scissionisti. Il giudice, nell'ordinanza di custodia cautelare con la quale contesta l'accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso, ricorda che Cerrone si è avvalso della facoltà di non rispondere quando gli sono state formulate le domande circa la loro appartenenza al clan Amato Pagano. Il gip deduce quindi che le sue dichiarazioni “siano frutto di un calcolo di convenienza” anche se l'appartenenza di Cerrone agli scissionisti viene sottolineata da quattro collaboratori di giustizia, tutti ritenuti attendibiliLady Camorra, anche il tribunale del Riesame conferma il carcere