Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

San Gennaro, miracolo avvenuto: il sangue si è sciolto

Oggi, 19 settembre, è la ricorrenza del Patrono di Napoli: una delle tre date in cui si prega prega per il prodigio della liquefazione del sangue

Lo sventolio del fazzoletto bianco allo scioglimento del sangue

Lo sventolio del fazzoletto bianco allo scioglimento del sangue

È un giorno di festa per i partenopei, oggi a Napoli si celebra la festa di San Gennaro, il patrono della città. C’è attesa per il famoso prodigio della liquefazione del sangue del Martire che, dopo due anni di limitazioni anti Covid, oggi vede il Duomo gremito di fedeli: le celebrazioni tornano accessibili a tutti, fino a capienza piena della cattedrale. A dare il via all’attesa della trasmutazione della reliquia, è l’apertura della cassaforte dove sono custodite le ampolle con il sangue

 

9:17L'apertura della cassaforte.

L'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, è entrato nella Cappella del Tesoro di San Gennaro, una delle cappelle laterali del Duomo, con monsignor Vincenzo de Gregorio e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi che partecipa alle celebrazioni in qualità di presidente della Deputazione di San Gennaro. Insieme provvederanno all'apertura della cassaforte dove sono custodite le ampolle con il sangue.

9:35

Le ampolle sull'altare.

L'arcivescovo sta portando le ampolle sull'altare maggiore della Cattedrale dove celebrerà la messa e dal quale, se si verificherà il "miracolo" della liquefazione del sangue, darà ai presenti l'annuncio, che sarà accompagnato dal tradizionale sventolio di un fazzoletto bianco da parte di uno dei membri della Deputazione di San Gennaro.

9:40

È iniziata l'attesa del miracolo.

È iniziata la messa in onore di San Gennaro, la tradizionale funzione che accompagna l’esposizione della reliquia sull’altare del Duomo, dove migliaia di fedeli stanno aspettando lo scioglimento del sangue pregando e intonando inni solenni. A celebrare è l’arcivescovo Battaglia.

9:48

Le autorità sotto l'altare maggiore.

Anche la politica è presente nel Duomo di Napoli per le celebrazioni di San Gennaro nel giorno del Santo patrono. Siedono nella tribuna delle autorità, allestita ai piedi dell'altare, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, e il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato: tutti candidati nei collegi campani alle elezioni politiche del 25 settembre. Presenti anche i presenti i rappresentanti locali di istituzioni e forze dell'ordine, a partire dal prefetto Claudio Palomba.

9:55

Manfredi: "San Gannaro punto di riferimento per la città".

“San Gennaro è un punto di riferimento per Napoli, soprattutto nei momenti di difficoltà. Quello che la città chiede a San Gennaro è sempre di essere questo: cioè un elemento di speranza, un elemento di attenzione per i più deboli e per i più fragili, e anche il grande punto di riferimento che è stato sempre per tutti i napoletani, che nei momenti di difficoltà hanno trovato quella speranza e quella forza per guardare al futuro". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, giunto al Duomo per le celebrazioni di San Gennaro.

"Io sono cattolico e ho grande fede – ha aggiunto Manfredi – ma credo che San Gennaro rappresenti anche un punto di riferimento laico per la città. Si sono riconosciuti in lui tutti i napoletani, indipendentemente dal credo. Questo è molto importante".

9:57

Il sangue si è sciolto.

Alle ore 9.26, si è sciolto il sangue di San Gennaro: il è miracolo avvenuto. Roteando l'ampolla, l'arcivescovo Battaglia ha dato annuncio ai fedeli in un Duomo di Napoli strapieno: “Il segno del sangue ancora una volta”, ha detto. Anche questa volta, come è accaduto lo scorso 30 aprile, San Gennaro ha lasciato tutti a bocca aperta: all’apertura della cassaforte che si trova nella Cappella del Tesoro, il sangue era già sciolto.

10:05

Il prodigio accolto dallo sventolio di un fazzoletto bianco.

Il fenomeno della liquefazione del sangue di San Gennaro si è ripetuto anche questa volta. Nell'ampolla tenuta in mano da don Domenico Battaglia, il sangue si è sciolto come accade ogni anno nel giorno della celebrazione della festività del santo patrono partenopeo e campano. Come di consuet, il prodigio è stato salutato dallo sventolio di un fazzoletto bianco da parte di un membro delegato della Deputazione di San Gennaro. Il Duomo di Napoli è gremito di fedeli. Prima di esporre le reliquie sull'ostensorio posizionato sull'altare, l’arcivescovo ha stretto al suo petto l'ampolla con il sangue, poi ha percorso la navata centrale del Duomo dopo averla prelevata dalla cassaforte che custodiscono il reliquiario.

10:18

“San Gennaro: testimonianza viva che l’amore vince sempre”.

"Oggi il vescovo Gennaro, il segno del suo sangue versato per amore di Cristo e dei fratelli, ci dice che il bene, la bellezza, la bontà sono e saranno sempre vittoriose. Questo è il senso di questo sangue che, unito al sangue versato da Cristo e a quello di tutti martiri di ogni luogo e di ogni tempo, è testimonianza viva che l'amore vince sempre. Poco importa che il sangue si sciolga o meno: non riduciamo mai questa celebrazione a un oracolo da consultare". Lo ha detto l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nella sua omelia pronunciata in occasione delle celebrazioni di San Gennaro, Patrono della città, nel Duomo di Napoli.

12:00

Il coro dei napoletani accoglie la teca sul sagrato, intornando "Gente magnifica gente".

Mentre il vescovo è uscito dal Duomo per mostrare la teca del sangue ai fedeli, sul sagrato è partito il coro dei napoletani felici, che hanno intonato “Gente magnifica gente” del film Scugnizzi, scritta da Claudio Mattone. Una canzone presa ad esempio dallo stesso Battaglia che, durante la messa, aveva citato i passi più importanti. “Gente di Napoli, magnifica gente della mia terra partenopea, è solo dal sedersi insieme, dalla volontà di essere non solo l'uno accanto all'altro ma l'uno per l'altro che si può cambiare la cultura dell'indifferenza dando vita a una rete educativa a maglie strette, dando così speranza al presente e al futuro di questa nostra terra”, aveva detto don Mimmo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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