Napoli, 5 maggio 2023 – "Una nuova data da ricordare, una nuova gioia per la città, per la gente, per la storia. Grazie a tutti voi ragazzi! Forza Napoli”. Con questo messaggio i figli di Diego Armando Maradona, al termine della partita ad Udine degli azzurri giocata ieri sera, 4 aprile 2023, hanno voluto celebrare il ‘passaggio di consegne’ tra il loro papà, che aveva portato il Napoli alla vittoria delle scudetto 33 anni fa, il 29 aprirle 1990, e la formazione attuale guidata da Spalletti, che si è aggiudicata il titolo di campione d’Italia con 5 giornate d’anticipo. Un successo oltre ogni previsione.
Molto bella anche la foto che ritrae il campione, di spalle, con la sua maglia azzurra n.10, mentre sale una scalinata colorata, nella parte alta, dallo scudetto col numero 3 e poi, gradino per gradino, dai nomi dei campioni di oggi, a partire da Spalletti in giù, per chiudere con ‘Napoli campione 2022-2023’.
Solo 5 giorni fa in un altro post c'era Maradona esultante, con la scritta “29 aprile 1990: molto presto questo non sarà più l'ultimo scudetto vinto dal Napoli. Onora i tuoi compagni di squadra, i napoletani e la città”.
Diego Armando Junior: “Allineati i pianeti”
"Penso che questo sia uno scudetto tanto bello quanto insperato. Perché ovviamente all'inizio nessuno ci dava come candidati al successo. Però questa squadra si è poi meritata sul campo quello che ha guadagnato durante tutto il campionato. È stata una squadra meravigliosa, penso che sia stato forse il Napoli più bello di sempre” – afferma Diego Armando Maradona junior, figlio napoletano del Pibe de Oro, intervistato da Ansa Anche di quello che conquistò due scudetti e una Coppa Uefa, quello di Maradona?
“Io credo sicuramente una cosa. Sono due epoche diverse, due squadre diverse. Però, secondo me, questo è stato sicuramente il Napoli più dominante della storia. Quello di papà, è vero, ha vinto il primo, il secondo scudetto, la Coppa Uefa, però questo Napoli il campionato lo ha stracciato. Non c'è mai stata storia, sin dalla prima giornata. Ci siamo abituati alla anormalità di una squadra veramente forte. In Champions - ricorda Diego jr - sono stati necessari due arbitraggi alquanto insufficienti per metterci fuori. Il Napoli ha anche 'saputo’ quando perdere”.
In che senso?
"La partita in casa di campionato con il Milan che è nata storta ma è stata una sconfitta ininfluente che portò i rossoneri a -20 punti. Figuriamoci. Insomma, io credo che quest'anno si siano veramente allineati i pianeti, con una squadra perfetta in tutto e per tutto”.
Ma non c'era nessun Maradona in questo Napoli.
"Secondo me sì - risponde invece Diego jr - e parlo di Luciano Spalletti. Assolutamente. Senza nulla togliere ai giocatori che sono stati ovviamente fondamentali, dal primo all'ultimo perché si parla tanto degli attaccanti, di chi ha fatto giustamente la differenza come Osimhen e Kvaratskhelia. Però in questo scudetto è stato fondamentale ad esempio Simeone che ha segnato i 2 gol più importanti dell'anno. E con la Juve Raspadori ha segnato il gol decisivo. Questa è la vittoria di un grande gruppo. Questa è una vittoria di un gruppo coeso, guidato da un allenatore strepitoso”.
Ma questa squadra può aprire un ciclo?
"Io ho aspettato 33 anni della mia vita per questo successo. Fatemelo godere e poi a giugno se ne riparla”.
In cielo, è sicuro che Maradona "stia festeggiando. Anche per lui sarà bellissimo anche se però c'è un po’ di tristezza: credo che si sarebbe meritato viverla questa gioia. Ma nello stesso tempo ha una nuvola privilegiata dalla quale assistere al trionfo”.
E il popolo napoletano lo ricorda sempre, come dimostrano i muri, le facciate dei palazzi, i vicoli dove il volto e il nome di Maradona sono lì a testimoniare l'affetto mai venuto meno.
"Questo per me - dice Diego jr - è motivo di grandissimo orgoglio. C'è una frase che dice 'Chi ama non dimentica’. Ed è proprio vero. Non è solo una frase, la gente di Napoli non lo ha mai dimenticato. Lo si è visto nei momenti difficili ed in quelli belli”.