Napoli, 9 novembre 2024 – In una città sempre più sconvolta dai recenti fatti di cronaca, anche gli artisti di Napoli lanciano allarmi e appelli. Il rapper Geolier è tornato a parlare sui social della violenza della sua città poche ore dopo l’ennesima tragedia in cui è morto un ragazzo di 18 anni, Arcangelo Correra, dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile probabilmente sparato dal cugino. Geolier aveva espresso il suo rammarico anche per l’uccisione di Santo Romano a San Sebastiano al Vesuvio. "Terra mia il tuo "popolo" ti sta umiliando a colpi di pistola - ha scritto in un post su Instagram postando una foto del Vesuvio - Ancora un'altra vittima... ancora un'altra volta "BASTA".
Anche il noto cantautore Gigi D’Alessio ha fatto un appello su Instagram. "Non so darmi una spiegazione a tutto questo: oggi muoiono ragazzi poco più che bambini, che dovrebbero ancora giocare, e invece il loro giocattolo preferito è diventato la pistola. Fate capire ai vostri figli che valore ha la vita", ha scritto D'Alessio su Instagram. "L'altro giorno sono stato all'ospedale pedriatico Santobono Pausilipon - ancora le parole del cantante - ho visto tanta sofferenza negli occhi di quei bambini e dei loro genitori. Ho visto il loro attaccamento alla vita, e la speranza a cui ognuno di loro si aggrappa. Sono dei piccoli guerrieri, che lottano ogni momento tra la vita e la morte assistiti da quegli angeli che sono i dottori e gli infermieri". L'appello: "Portate i vostri figli a visitare quei bambini in ospedale, fategli capire che valore ha la vita. Dio via ha regalato la vita, non buttatela. La vita è bella, non è un gioco. Nun pazziate c'o fuoco, pecchè o fuoco abbruciarrà pe sempe dint'o core vuoste, je chi ve vo bene", conclude.
Riguardo alla morte del 18enne Arcangelo Correra, gli inquirenti ipotizzano che si sia trattato di un gioco finito male. E sarà sottoposto a fermo per i reati di porto d'arma illegale e per ricettazione e, contestualmente, indagato, per omicidio colposo il cugino Renato Caiafa: sarebbe stato lui, 19 anni, a maneggiare la pistola dalla quale sarebbe inavvertitamente partito il colpo che ha ferito a morte l'amico e parente. Il fratello di Renato, Luigi, è morto nel 2020 per un tentativo di rapina.
In 17 giorni sono 3 i ragazzi morti a Napoli. Prima una 'guerra tra paranze', criminali poco più che bambini. Emanuele Tufano aveva solo 15 anni quando fu ammazzato nella notte tra il 23 ed il 24 ottobre. Una sparatoria, nel cuore di Napoli, con venti colpi esplosi e a terra un ragazzino colpito alle spalle, forse mentre scappava. Poi, è stato il turno di una scarpa calpestata, a San Sebastiano al Vesuvio, e del 19enne, Santo Romano, ucciso da chi ha solo 17 anni. Oggi ancora spari: Arcangelo Correra è stato ucciso a 18 anni mentre stava arrivando l'alba, nel centro storico di Napoli, con un colpo alla testa. E in soli 17 giorni sale a tre il bilancio dei ragazzi morti ammazzati.