Napoli, 25 luglio 2024 – Crollo di Scampia, la paura è alta: gli abitanti della Vela Celeste non vogliono rientrare in casa perché temono nuovi incidenti. Ma il sindaco avverte: “Le case sono sicure”. Ciononostante, il rientro degli sfollati i cui appartamenti sono stati dichiarati inagibili “slitterà di qualche giorno” rispetto alle due settimane originariamente previste. A darne notizia, il prefetto di Napoli Michele Di Bari.
“Un pensiero alle vittime di questa ennesima tragedia di Scampia, che richiama ciascuno di noi alle proprie responsabilità: tra i compiti dei Comuni c'è il controllo costante del territorio, ma spesso diventa difficile”. A dirlo è il ministro per la Protezione Civile e le politiche del mare, Nello Musumeci.
Dopo la tragedia che ha portato alla morte di tre persone e al ricovero di 12 feriti, tra cui sette bambine, i residenti della Vela Celeste puntano ad avere presto un nuovo alloggio, lontano da quell’incubo vissuto lunedì sera. Tra la protesta del Comitato locale e gli psicologi d’emergenza arrivati sul posto, la tensione rimane alta.
Manfredi: “Incidente imprevedibile”
“Il drammatico incidente di lunedì sera era imprevedibile, ora i periti tecnici effettueranno tutti i controlli: da un primo esame non risulta nessuna relazione tra il crollo e i lavori in corso nei garage e nei seminterrati. Soltanto 31 abitazioni risultano inagibili, e una parte lo era comunque anche prima. Per il resto entro poche settimane quasi 800 persone potranno rientrare nella Vela Celeste in attesa dell'assegnazione dei nuovi alloggi”. A dirlo è il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, come riportato da una intervista su ‘La Stampa’.
Manfredi si dice ottimista “su un accordo” con gli sfollati della Vela B: “Riusciremo a trovare a breve una mediazione per convincere 300 persone a tornare in abitazioni considerate sicure”. Per ora, gli sfollati stanno dormendo nelle tende allestite nel quartiere, nelle scuole e nei locali messi a disposizione dall’Università Federico II.
“Lavori sui ballatoi: è tutto agli atti”
“Le tensioni di questi giorni – aggiunge il sindaco – sono la prova che non sbagliavamo a sostenere che l'evacuazione delle Vele deve avvenire quando saranno pronte le nuove abitazioni. Dopo i rilievi del 2016, l'amministrazione dell'epoca fece svolgere dei lavori ai ballatoi a rischio: risulta tutto agli atti”.
Nuove palazzine nel 2025
“Le nuove palazzine saranno pronte tra il 2025 e il 2027 – ha sottolineato Manfredi – e accoglieranno circa 2mila persone, ovvero gli abitanti non solo della Vela Celeste, ma anche di quelle Gialla e Rossa che verranno abbattute”.
La Vela Celeste resterà in piedi, continua, “per testimoniare l'esperienza urbanistica e architettonica voluta negli Anni '70: ovviamente non vi abiterà più nessuno, sarà occupata da uffici della municipalità e dei servizi sociali”.
“C'è stata in passato una lunga discussione tra gli urbanisti affinché quest'opera architettonica venisse conservata. Io credo che le Vele, nonostante la loro negatività, non debbano essere cancellate per non dimenticare scelte urbanistiche sbagliate, un po' come è avvenuto con il Corviale di Roma. Ci deve essere memoria anche quando progetti futuristici sono un fallimento”.
“Restart Scampia: simbolo della nuova Napoli”
Per le nuove costruzioni, sono stati stanziato “160 milioni di euro”, aggiunge il primo cittadino, “il 50% arriva dal Pnrr, per il resto si tratta di fondi europei e vecchi fondi per le periferie”.
“Ho voluto fortemente che Scampia rientrasse nel Pnrr, sarà il simbolo della nuova Napoli. Case degne, ma anche nuovi impianti sportivi e strutture per favorire l'aggregazione sociale. Il progetto 'Restart Scampia' punta al rilancio di questo quartiere che non deve più essere associato a Gomorra. Già oggi, del resto, possiamo vedere segni di questo cambiamento”, conclude Gaetano Manfredi.