Napoli, 11 marzo 2025 – Truffa sui certificati per i defunti: 70 arresti a Napoli. Scoperto accordo tra medici e agenzie di pompe funebri per velocizzare l'iter verso le cremazioni. Tra gli arrestati – 19 sono finiti in carcere e 51 ai domiciliari – medici dell’Asl Napoli Centro, titolari di imprese funebri e impiegati del Comune di Napoli.
Stamattina, i carabinieri del Nas hanno dato esecuzione ad una maxi operazione che ha coinvolto 5 medici legali dell'Asl Napoli 1 e 33 società funebri napoletane. I reati contestati sono di associazione per delinquere finalizzata ad oltre 300 episodi di truffa, falso, corruzione e assenteismo. C'era un preciso tariffario per le prestazioni dei medici: 50 euro per i certificati, 70 euro per i prelievi del Dna. Venivano attestate false invalidità per avere il pass dei parcheggi dal Comune.

Il sodalizio criminale
Le indagini hanno consentito di accertare che il sodalizio criminale aveva creato una vera e propria rete composta da referenti di imprese funebri, procacciatori gravitanti nel mondo dell'invalidità civile, appartenenti a patronati e Caf, agenzie private e dipendenti pubblici.
Attraverso dei certificati, veniva attestato falsamente il decesso al domicilio del defunto, mentre in realtà l'intera documentazione veniva redatta, sottoscritta e consegnata agli imprenditori funebri dal medico legale direttamente negli uffici del Distretto sanitario 24 di Napoli di via Chiatamone 33, previo il pagamento di una somma in denaro.
Pass invalidi fasulli emessi dal Comune
L'illecita procedura consentiva agli imprenditori funebri di avviare tutte le procedure funerarie, comprese le cremazioni, senza eseguire il previsto prelievo del Dna, senza l'autorizzazione scritta dei congiunti del defunto e senza rispettare le competenze giurisdizionali. Certificazioni mediche, inoltre, attestavano false patrologie che consentivano ai cittadini di ottenere indebitamente il contrassegno per il parcheggio dei veicoli destinati al trasporto di invalidi.
"Esami del Dna fatti dalle pompe funebri”
A coordinare le indagini, il pool Pubblica amministrazione della Procura di Napoli, con il procuratore aggiunto Sergio Amato. "È un'indagine diversa, che riguarda medici, infermieri, società che gestiscono i servizi di pompe funebri – ha spiegato Gratteri – sulla gestione di tutto ciò che riguarda le morti, le attestazioni del Dna per avere la certezza che corpo appartiene ad esatta identificazione del cadavere. Gli esami non venivano fatti da medici, bensì direttamente dai titolari delle pompe funebri, attraverso kit custoditi nelle agenzie e già firmati dai medici".
Il blitz di oggi
Dalle prime ore della mattina di questa mattina è in corso un'operazione dei carabinieri del Nas nelle province di Napoli e Salerno. Circa 300 militari stanno eseguendo un'ordinanza di misure cautelari nei confronti di 70 indagati, tutti gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata al falso ideologico e materiale, corruzione e truffa aggravata in danno del Servizio Sanitario Nazionale.