Pozzuoli (Napoli), 15 gennaio 2024 – Corruzione a Pozzuoli per la gestione dell’appalto del complesso turistico nel Rione Terra, una situazione emersa dalle attività investigative della Squadra Mobile di Napoli e della Guardia di Finanza di Napoli che oggi hanno portato all'esecuzione di 11 misure cautelari nei confronti di politici, amministratori locali e imprenditori. Secondo l’inchiesta, per aggiudicarsi la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero, l'imprenditore di Pozzuoli, Salvatore Musella avrebbe corrisposto denaro e altre utilità, con cadenza periodica, a Nicola Oddati, all'epoca dei fatti componente della Direzione nazionale del Partito Democratico quando segretario era Nicola Zingaretti e attualmente dirigente della Regione Campania. Il Rione Terra a Pozzuoli, centro storico della città flegrea evacuato con il bradisismo degli anni '80, è oggetto di lavori di recupero e messa in sicurezza di edifici storici e della parte archeologica con risorse pubbliche.
L’inchiesta
Secondo il sistema ricostruito dalle indagini, grazie alla intermediazione di Oddati e al contatto privilegiato di Musella con il sindaco protempore di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia. sarebbe quindi stata manipolata l'aggiudicazione della concessione del Rione Terra anticipando a Musella i requisiti di partecipazione alla gara. Non solo: secondo gli investigatori della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza, sarebbe stata anche predisposta l'individuazione dei partner dell'imprenditore puteolano, la designazione dei componenti della commissione di valutazione delle proposte. Tutto però è stato sventato dall'inchiesta che oggi ha portato il gip di Napoli a emettere 11 misure cautelari. Sempre secondo gli inquirenti Musella sarebbe stato aiutato dai suoi stretti collaboratori, Salvatore Della Corte, Gianluca Flaminio e Antonio Carrabba, da un dipendente del Comune di Pozzuoli, Angelo Tortora, da Giorgio Palmucci ex presidente di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, componente della Commissione valutatrice delle offerte per l'aggiudicazione della concessione, oltre che da Giovanni Bastianelli, all'epoca direttore esecutivo dell'Enit. Musella avrebbe anche beneficiato dell'intermediazione illecita di Oddati anche con Luciano Santoro, ex consigliere provinciale di Taranto, e con Sebastiano Romeo, ex segretario provinciale del Pd di Reggio Calabria, nell'ambito di appalti per la ristrutturazione, rispettivamente, di Palazzo Carducci a Taranto e del complesso scolastico B. Chimirri di Catanzaro.
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