Napoli, 23 febbraio 2023 - Quella statua in bronzo del Pibe de Oro regalata al Comune di Napoli dall'artista Domenico Sepe a un anno dalla scomparsa di Maradona, aveva assunto i contorni del giallo sin dalle prime battute. La sua esposizione davanti al settore Distinti dell'allora stadio San Paolo, durò lo spazio di una giornata: esposta la mattina, inaugurata al pomeriggio a beneficio di fotografi e autorità, fu rimossa la sera stessa in attesa che fosse definita la pratica con tutti i permessi necessari. Permessi che non sono mai arrivati. A un anno e mezzo dalla cerimonia del 25 novembre del 2021 - e dopo articolata istruttoria, il responso del Comune: la statua in bronzo del Pibe de Oro - finita subito nel mirino dei calciofili perché ritraeva Dieguito con la palla sul destro (una bestemmia per un mancino purosangue come Maradona) ha un valore eccessivo e dunque va resa al donatore.
La donazione "non è di modico valore"
La delibera del Comune dello scorso 16 febbraio spiega che il presupposto alla base dell'accettazione del dono da parte dell'artista era il "valore modico della statua approssimativamente quantificato in 30 mila euro" e che sulla base di questo presupposto era stato sottoscritto un contratto di donazione. Si è accertato cosi che la donazione non è di modico valore, dal momento che la somma di 30 mila euro supera il costo dei soli materiali utilizzati e dunque il contratto di donazione - ai sensi del codice civile - va inteso come nullo". Con una nota del 20 gennaio, riporta l'Ansa, riportando una vicenda tratta da Il Mattino, il Comune di Napoli ha comunicato l'avvio del procedimento per annullare il contratto chiedendo ogni elemento utile tra cui i dati di natura reddituale e patrimoniale del donatore al fine di verificare l'effettività del carattere modico della donazione.
"Prestigio al donatore"
Non solo "l'installazione dell'opera presso lo stadio Maradona pare in grado di restituire al donante una utilità non irrilevante in termini di prestigio e di visibilità; siffatta utilità, oltre a stridere con la tipica gratuità della donazione, può risultare appetibile e contendibile da parte di altri artisti e di conseguenza impone il rispetto del principio di imparzialità e il ricorso a procedure di evidenza pubblica".
Sepe: "Mi sento offeso"
Da parte di Sepe viene espressa "profonda amarezza per questa situazione. Mi sento offeso per la parte in cui si suppone che io possa ricevere fama dall'opera, come se fossi l'ultimo arrivato". Sulla vicenda però aleggia anche l'ipotesi di una inchiesta della magistratura come fa trapelare l'assessore comunale allo Sport Ferrante: "Ci sono delle indagini - spiega - c'è la magistratura inquirente che ritiene che siano stati commessi dei reati, e quindi violate delle norme".
"Città che vince è motivo d'orgoglio"
"A Napoli è un momento buono, nel calcio, nel turismo. Sicuramente il calcio rappresenta anche una città che vince ed è un motivo d'orgoglio. È giusto che la città sostenga questa azione sportiva così importante". Lo ha detto a radio Crc, nel corso della trasmissione "Si Gonfia la Rete", Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli.
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Festa scudetto in piazza del Plebiscito
"Stiamo valutando - ha spiegato - un'ipotetica festa scudetto a piazza del Plebiscito. Sarebbe uno scudetto della città. Ci saranno degli aspetti di sicurezza che andranno valutati con la Questura. Dobbiamo essere bravi a conciliare la spontaneità di questo momento con la sicurezza di chi ci partecipa. L'ipotesi che stiamo valutando è installare un maxi schermo nel giorno dell'ultima partita di campionato. È un'ipotesi realistica. Io credo che questo scudetto sia uno scudetto frutto non solo della capacità sportiva, ma anche organizzativa del Napoli. È anche uno stile, qualcosa in più senza nulla togliere ai primi due scudetti vinti con Maradona. È qualcosa di diverso perché c'è tanto di una Napoli che vuole affermare e mantenere la propria tradizione e vuole fare le cose per bene. Le prestazioni in Champions League mostrano una Napoli leader nel calcio e che lo vuole essere anche in altri settori".
Al 'Maradona' lavori per Italia-Inghilterra
"Ci tenevo molto che la Nazionale tornasse a Napoli e dobbiamo ringraziare il presidente Gravina che ha mantenuto questo impegno e De Laurentiis che ha lavorato su questa ipotesi" - ha aggiunto Manfredi parlando dei lavori allo stadio Maradona per Italia-Inghilterra. "Ci siamo impegnati per fare dei lavori e garantire una migliore accoglienza. Stiamo continuando a fare la manutenzione allo stadio - ha proseguito - che ha una certa età. Stiamo cercando di mettere mano e lo faremo progressivamente, anche la vittoria dello scudetto ci può spingere ad andare ancora più in fretta. Vogliamo realizzare i bagni per i disabili e un settore accessibile dove le persone possano seguire la partita in modo sicuro e confortevole. Abbiamo stanziato delle risorse per risolvere questo problema".