Napoli, 19 maggio 2021 - Non sarà Gaetano Manfredi il candidato del Movimento Cinque Stelle al Comune di Napoli. In una lettera di rinuncia l’ex ministro e rettore della Federico II, ha chiarito i motivi: “In queste condizioni”, ha scritto riferendosi alla “situazione economica e organizzativa drammatica” del municipio napoletano, “non posso accettare”.
Manfredi ha parlato di vero e proprio “default contabile”, tanto da appellarsi con decisione al governo perché sostenga economicamente il rilancio dei comuni in crisi.
Obiettivo M5S: far cambiare idea al professore
Nonostante la lettera di rinuncia, il leader in pectore del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, spera in un ripensamento del professore: “È una eccellente espressione della società civile”, ha dichiarato l’ex premier, che lo ha avuto nella squadra di governo del Conte bis.
Ad accodarsi è stato Francesco Boccia del Pd che nelle parole di Manfredi ha visto "un appello accorato e un vero atto d'amore verso la città di Napoli che va al di là delle appartenenze politiche”.
In realtà il no dell'ex ministro è di portata più ampia e ben motivato e va dal mancato sostegno dell'intera coalizione all'incertezza sul provvedimento salva bilanci che servirebbe in prospettiva a gestire i fondi europei, temi sui quali si era espresso anche pochi giorni fa.
Un’occasione per l’alleanza alle amministrative
La convinzione, però, è che si possa far cambiare idea al professore garantendo il rilancio delle città italiane con fondi ad hoc. E, infatti, sul tema, è intervenuto prontamente un altro big dei Cinque Stelle come il presidente della Camera Roberto Fico, anche lui napoletano: "Il tema del dissesto finanziario del Comune deve riguardare tutti i partiti politici, nessuno escluso. Da destra a sinistra al Movimento 5 Stelle".
Per questo motivo la dichiarazione di Manfredi potrebbe essere vista come l’occasione per un accordo di ampio respiro tra Partito democratico e pentastellati per le amministrative di Napoli e potrebbe creare una sinergia di intenti tra le due forze politiche anche a livello di governo centrale.
Il giorno dopo il cosiddetto patto di Posillipo (perché sancito in un caffè nel quartiere napoletano), che avrebbe benedetto il “matrimonio” elettorale tra M5S e Pd, i giallorossi continuano a credere sia possibile, e con Manfredi come candidato sindaco.
Iannone (FdI): “Fallimento del centrosinistra”
“La rinuncia di Manfredi e, soprattutto, la motivazione addotta certifica il fallimento delle Amministrazioni comunali di centrosinistra degli ultimi trent'anni”. Lo dichiara Antonio Iannone, senatore di Fratelli d’Italia e commissario regionale del partito di Giorgia Meloni in Campania.
“Napoli è al default ed è ingovernabile per responsabilità che si possono imputare unicamente al centrosinistra e a de Magistris, perché il centrodestra non ha mai governato la Capitale del Sud. È evidente, inoltre, che ormai occorre un intervento governativo con un 'salva Napoli', ma anche a questo proposito c'è una responsabilità di quei partiti politici che sono stati e sono in maggioranza a livello nazionale”.