Napoli, 20 maggio 2021 – Si preannuncia rovente il clima della campagna elettorale per le elezioni amministrative a Napoli. Ad accendere gli animi sono state le parole di Marco Nonno, consigliere comunale e regionale di Fratelli d’Italia, che, rivolgendosi all’assessora e candidata sindaco Alessandra Clemente l’ha paragonata a Miss Piggy, personaggio del “Muppet Show”.
Nonno: “Mi ricorda la signorina Piggy”
“Stamattina per l'ennesima volta – ha attaccato Nonno – l'assessore Alessandra Clemente non è venuta in aula a rispondere ai question time a lei indirizzati. Mi ricorda tanto il personaggio dei Muppets, la signorina Piggy sempre allegra, che anche nei momenti più critici, quando tutto intorno crollava, non si rendeva conto della situazione reale. La cattiva educazione dell'assessore non fa altro che confermare il basso livello culturale e di rispetto per le istituzioni che hanno questi personaggi che hanno affossato Napoli”.
La replica di Clemente non si è fatta attendere: “Un'azione maschilista, retrograda e indegna. È vero, con quel personaggio ci assomigliamo. Viso tondo. Occhi Azzurri. Bionda. Qualche chilo in più. Anche da piccola mi prendevano in giro, mi chiamavano 'maialino' e a casa tornavo sempre con i lacrimoni”, ha proseguito la candidata mostrando una propria foto accanto all'immagine del personaggio dei Muppets.
Clemente: “Vile bullismo verbale”
“Oggi sono cresciuta, sono candidata sindaco della mia città – ha aggiunto l’assessora – e questo rappresenta l'ennesimo attacco politico ad una donna in cui si fanno delle precise allusioni al suo aspetto fisico per screditare il suo pensiero e il suo lavoro. Questo oggi in Italia non è accettabile, come donne, mamme, sorelle dobbiamo pretendere che questi vili attacchi verbali cessino in politica e nella vita”.
Quanto alla mancata risposta in aula al question time di Nonno, ha detto che “la mia assenza era più che giustificata, essendo impegnata, delegata dal sindaco, nell'iniziativa in ricordo di Giovanni Falcone. Dico – ha concluso – a chi subisce, lontano dai riflettori, atti di bullismo come questo, che siamo forti, molto più forti di questi bulli”.
La controreplica: “Non capisce l’italiano”
In serata è arrivata anche la controreplica di Nonno: “L'assessore Clemente non ha senso istituzionale, né educazione né rispetta i principi democratici. Sono dieci anni che elude e non si presenta ai question time che le indirizziamo, senza mai avvisare prima dell'assenza. Una vergogna per chi rappresenta le istituzioni”.
“Non capisce l'italiano – ha rincarato –, altrimenti si sarebbe resa conto che l'ho paragonata alla Piggy dei Muppets non per l'aspetto fisico ma per la sua spensieratezza; mentre tutto intorno crolla lei si comporta come se andasse tutto bene, in una città ridotta in macerie continua a tagliare nastri come se niente fosse”.
“Non rigetti la sua ‘rabbia’ politica sugli altri”
Poi Nonno ha aggiunto: “Tempo fa in Consiglio le dissi che era una bella ragazza oltre che intelligente e in risposta mi disse una parolaccia (registrata dalle dirette del Consiglio) che feci finta di non sentire. Così come non può utilizzare la sua vicenda personale, per la quale le sarò sempre umanamente ed istituzionalmente vicino”.
“Nessuno più di me ha dimostrato nella vita di essere in prima fila contro la camorra – ha chiosato –. Se poi la sua pseudo candidatura a sindaco naufraga e tutti sono in fuga, non può rigettare la sua 'rabbia' politica sui lavori dei consiglieri”.
Ciarambino: “Parole gravi e ingiuriose”
Alessandra Clemente, intanto, ha ricevuto degli attestati di solidarietà da parte di altri esponenti politici, come la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Valeria Ciarambino. “Credevamo che il terribile periodo storico che stiamo affrontando fosse almeno servito a inculcare nella politica, a tutti i livelli, maggiore serietà e senso di responsabilità – ha dichiarato –. Eppure dobbiamo ancora ascoltare parole sessiste e insulti vergognosi pronunciate da chi è stato eletto dai cittadini nei confronti di un esponente istituzionale”.
“Da politico e da donna che è stata costretta a subire offese dello stesso tenore dalla massima autorità di questa regione, esprimo la mia più totale solidarietà all'assessore al Comune di Napoli Alessandra Clemente, per le parole gravi e ingiuriose rivoltele da un consigliere regionale – ha aggiunto Ciarambino –. Offese che assumono un significato ancor più preoccupante in quanto pronunciate da un componente di un Consiglio regionale al cui interno da anni ci battiamo, sotto ogni bandiera, per la parità di genere e per i diritti delle donne”.
Ruotolo: “Vergognoso attacco sessista”
Solidarietà e vicinanza anche da parte di Marco Sarracino, segretario metropolitano del Partito Democratico di Napoli, che ha parlato di toni e metodi “inaccettabili” da parte del centrodestra. “La politica, tutta, ha il dovere di condannare e avversare in modo quanto più duro possibile quanto avvenuto. È tempo – si legge in una nota – che le istituzioni e i suoi rappresentati tornino a ricoprire un ruolo di sobrietà ed esempio, partendo dal rispetto reciproco e da una dialettica che non leda l'immagine e la dignità del singolo, capace di saper scindere il personale dall'operato politico”.
Parla invece di un “vergognoso attacco sessista” e di “offese indegne pronunciate dal consigliere comunale e regionale Nonno” il senatore Sandro Ruotolo, del Gruppo Misto. “Ancora una volta l'esponente di Fratelli d'Italia dimostra la sua vera radice culturale e il suo pensiero sulle donne. Mi aspetto una presa di posizione di Giorgia Meloni”, ha terminato Ruotolo.
Cirinnà: “Nessuna condanna da Meloni”
Sul caso è intervenuta anche la senatrice del Pd Monica Cirinnà, rivolgendosi “a tutti coloro che sostengono che la legge Zan non serve”, ai quali “dico di andarsi a leggere gli insulti sessisti e misogini rivolti oggi all'assessora del Comune di Napoli Alessandra Clemente, messaggi di odio scritti da un consigliere appartenente a uno dei partiti che si oppongono all'approvazione della legge, cioè FdI”.
“Non una parola di condanna da parte di Giorgia Meloni – ha sottolineato –. È la dimostrazione palese di quanto false siano le posizioni di certa politica e di quanto vere siano le ragioni della legge. Solidarietà ad Alessandra Clemente, combatteremo questa battaglia anche per lei e per tutte le donne vittime di odio”.