Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Napoli, clochard picchiato a morte a Pomigliano. Due 16enni accusati di omicidio

Per i due minori, che farebbero parte di una baby gang, l’aggravante dei futili motivi e della crudeltà per il pestaggio del 40enne ghanese. Come sono stati trovati: con le telecamere ricostruito a ritroso il loro percorso. Fiori e messaggi per lui sulla panchina da cui chiedeva l'elemosina

Akwasi Adofo Friederick e il luogo dove è stato aggredito a morte (Ansa)

Napoli, 21 giugno 2023 – Omicidio aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà: è pesante l’accusa a carico di due minorenni fermati dai carabinieri perché ritenuti responsabili di aver picchiato a morte un clochard.

Due sedicenni sono stati fermati dai Carabinieri di Castello di Cisterna per l'uccisione del 40enne ghanese Friederick Akwasi Adofo, il senzatetto percosso a morte a Pomigliano d'Arco. I due sono accusati dalla Procura dei minorenni di Napoli, che ha emesso il fermo, del reato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà. 

Cosa è accaduto

Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, la morte dell'uomo risalirebbe alla mattina del 19 giugno 2023, ma solo in tarda serata, dopo le indagini condotte nel corso della giornata, è emersa con chiarezza la pista dell'aggressione. L’uomo è morto nell'ospedale di Nola ore dopo il pestaggio.

Indagine lampo

I carabinieri sono intervenuti in via Principe di Piemonte dove è stato trovato il cadavere dell'uomo. Subito sono scattate le indagini che hanno portato a ricostruire quanto sarebbe avvenuto, vale a dire la violenta aggressione dell'uomo da parte di due persone. La salma era stata sequestrata per l'autopsia. I carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna hanno dunque avviato le indagini per ricostruire la dinamica e risalire ai responsabili. Fino ai due minorenni fermati oggi che, stando alle prime indiscrezioni, farebbero parte di una baby gang che agisce da tempo sul territorio. Uno dei due ragazzi, secondo quanto si apprende, è di origini rumene.

"Aggressione improvvisa e immotivata”

Quella che è costata la vita al quarantenne Akwasi Adofo Friederick è stata una "violenta aggressione, improvvisa e immotivata, da parte dei due minori nei confronti della vittima, che si trovava da sola sulla pubblica via". É quanto si legge in una nota diffusa dai carabinieri su delega di Maria de Luzenberger Milnernsheim, procuratrice della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Napoli, titolare dell'inchiesta.

Trauma cranico ed emorragia cerebrale

Le indagini dei Carabinieri "si sono incentrate sull'acquisizione e successiva minuziosa analisi delle telecamere presenti nella zona in cui la vittima è stata soccorsa" nella notte tra domenica e lunedì, per poi morire alcune ore dopo in ospedale "per un grave trauma cranico ed emorragia cerebrale" L'aggressione, si legge nel comunicato, è stata in particolare ripresa dalla telecamera installata in un esercizio commerciale: "I due, dopo aver colpito al volto l'uomo, hanno continuato a sferrare calci e pugni, la maggior parte dei quali indirizzati al capo, quando ormai la vittima era immobile a terra". Gli inquirenti spiegano che a quel punto "è stata posta in essere dai carabinieri una sistematica raccolta di immagini impresse nei sistemi di videosorveglianza della città.

Coi video ricostruito il percorso

I video estrapolati hanno permesso di ricostruire il percorso dei due giovani aggressori ed ottenere ritratti più nitidi dei relativi volti: il successivo raffronto con i contenuti multimediali pubblicati dai medesimi sui propri profili social network, ha definitivamente consentito la loro individuazione".

"Dalla visione dei profili social dei due ragazzi indagati - si legge ancora - è emersa la presenza di contenuti che esaltano la violenza, con immagini di coltelli e bastoni retrattili. Nel corso delle perquisizioni locali svolte presso le abitazioni degli indagati, sono stati rinvenuti indumenti utili alle indagini". 

Fiori e biglietti sulla panchina

Friederich, il senza tetto morto per le percosse ricevute a Pomigliano d’Arco, era amato dai residenti della zona, che saputo della sua morte, hanno cominciato a lasciare fiori, qualche cero e biglietti sulla panchina antistante il supermercato dove chiedeva l’elemosina. “Il vostro odio non passerà inosservato” è scritto su un messaggio.

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