Mercoledì 20 Novembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Chi è Fabio Cagnazzo, il colonnello dei carabinieri arrestato per l’omicidio del sindaco pescatore Angelo Vassallo

È accusato di aver favorito il clan Cesarano di Pompei-Scafati e di avere assicurato il depistaggio dell’inchiesta agli altri tre indagati

Il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo

Il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo

Salerno, 7 novembre 2024 – Tra le quattro persone arrestate oggi, giovedì 7 novembre, per l’omicidio del sindaco-pescatore di Pollica Angelo Vassallo, c’è anche il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, accusato di concorso in omicidio con fini cammorristici. Al militare la Procura contesta di aver favorito il clan Cesarano di Pompei-Scafati e di avere assicurato il depistaggio dell’inchiesta agli altri tre indagati: Giuseppe Cipriano, Romolo Ridosso e Lazzaro Cioffi. Questi ultimi – sempre secondo l'accusa – avrebbero preso parte all'ideazione, pianificazione e organizzazione dell'omicidio di Vassallo, assassinato il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola calibro 9: i primi sopralluoghi preliminari sarebbero stati eseguiti da Cioffi, poi da Ridosso e Cipriano i quali si assicurarono che nel luogo dove poi avvenne l'omicidio non ci fossero telecamere di videosorveglianza.

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A sinistra: i funerali del sindaco di Pollica, ucciso nel 2010. A destra: Angelo Vassallo

Nella fase successiva al delitto, il colonnello Cagnazzo – secondo l'accusa – “come concordato in precedenza, depistava effettivamente le indagini condotte dalla Procura di Salerno” indirizzandole verso una falsa pista, “quella dell'alterco del primo cittadino con Bruno Humberto Damiani e Roberto Vassallo (solo omonimo del sindaco ucciso, titolare di un albergo del luogo) per questioni legate allo spaccio di stupefacenti”. Altra fake news che il carabiniere, sempre secondo gli inquirenti, diffuse all'epoca era quella dell'esistenza di un 'gruppo Damiani’ dedito al traffico di droga che veniva veicolata attraverso l'uso di un gommone.

Chi è Fabio Cagnazzo

Nato ad Aversa, Fabio Cagnazzo cresce in una famiglia di carabinieri. Ha frequentato la Scuola militare della Nuziatella a Napoli, prima di andare all’Accademia di Modena. Suo padre, il colonnello Domenico Cagnazzo, è stato tra i più decorati della storia recente dell’Arma. Nel 1983 ha partecipato all’arresto di Enzo Tortora, negli anni successivi, dopo aver ricevuto l’incarico di vicecomandante dei Ros di Palermo, ha ricoperto un ruolo di primo piano nell’operazione che ha portato all’arresto di Salvatore Riina. Fabio Cagnazzo, nel corso della sua lunga carriera, è stato a capo del Nucleo operativo del gruppo di Castello di Cisterna, portando avanti una intesa attività contro la criminalità organizzata e catturando un grande numero di latitanti. Nel 2010 il trasferimento – i cui motivi non sono mai stati resi noti – a Foggia. Dal 2017 al 2020, Cagnazzo è stato comandante dei carabinieri di Frosinone.