Napoli, 27 marzo 2024 – Centosettanta telefonate in due giorni e controlli ossessivi nei confronti della segretaria. Così un imprenditore 49enne del Casertano è stato arrestato per atti persecutori. La donna gli aveva più volte spiegato che non c’era possibilità di avere una relazione sentimentale – tant’è che aveva più volte rifiutato i suoi inviti a cena – ma il datore di lavoro non riusciva a farsene una ragione. Ha iniziato a perseguitarla in ogni modo: dalle centinaia di telefonate ai messaggi, fino ai calci e pugni sferrati con violenza contro la sua porta di casa.
Cosa è successo
È successo Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta. Il 49enne si era invaghito in modo ossessivo di una coetanea, che lo supportava nel disbrigo di pratiche amministrative relative alla gestione dei suoi dipendenti. Per mesi, la donna ha provato a fargli capire che la sua era solo una collaborazione lavorativa e che tra loro non sarebbe mai potuta nascere alcuna relazione.
Con il trascorrere del tempo, i comportamenti dell’imprenditore sono divenuti sempre più insistenti e oppressivi, tali da ingenerare nella donna uno stato di ansia e paura per la propria incolumità. Benché la donna avesse più volte declinato inviti a cena l'uomo, l’uomo ha continuato in maniera ossessiva a controllarne gli spostamenti attraverso continue telefonate e messaggi per sapere dove in quel momento si trovasse e con chi.
L’ossessione: 170 telefonate in due giorni
In due soli giorni le ha telefonato 170 volte e, non avuta alcuna risposta, si è presentato alla porta di casa bussando con insistenza anche con calci e pugni. La vittima ha raccontato ai carabinieri della stazione di Santa Maria a Vico altri episodi, rimasti confinati negli atti persecutori senza di fatto essere mai sfociati in violenze fisiche, che però l'hanno comunque costretta ad alterare le proprie abitudini di vita. Il 49enne, rintracciato dai militari dell'Arma, è stato arrestato in ‘flagranza differita’ – come previsto dal Codice Rosso – e condotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
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