Napoli, 30 dicembre 2023 – Capodanno sicuro a Napoli con oltre 600 agenti di tutte le forze dell’ordine e dei vigili del fuoco in servizio per i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno e più sequestri di botti illegali eseguiti rispetto al passato. E nel corso del tradizionale incontro di fine anno il neo prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha rivolto un appello alla responsabilità ai cittadini, soprattutto ai giovani, in vista dei festeggiamenti per il Capodanno.
L’appello del prefetto
“A fronte di un dispositivo così poderoso che abbiamo messo in atto quello che mi auguro è che la festa sia una festa di comunità - ha detto il prefetto Michele di Bari nel corso della conferenza stampa di fine anno - Rivolgo soprattutto un appello ai giovani affinché ci siano comportamenti responsabili per evitare che possano accadere fatti negativi per la pubblica e privata incolumità. Rivolgo un appello anche alla popolazione ad usare i mezzi pubblici. Da parte nostra c'è un impiego massimo di persone ma è necessaria la collaborazione ed il senso di responsabilità di tutti”.
Il servizio di sicurezza
Per Capodanno saranno in servizio a Napoli, a tutela della sicurezza, 360 forze di polizia, 160-180 della polizia municipale, 180 vigili del fuoco: complessivamente circa 600-650 persone. Intanto, continuano e sono aumentati rispetto allo scorso anno i sequestri dei botti che sono sempre più pericolosi. A sottolinearlo sono stati il comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, generale di Brigata Enrico Scandone, e i colonnello Paolo Consiglio, comandate del nucleo Pef di Napoli.
Il sequestro di botti illegali
“Sono diverse centinaia di chili in più rispetto allo scorso anno - ha spiegato il vertice dei carabinieri - è stata fatta un'attività capillare non solo su Napoli ma anche sulla provincia. Quest'anno c'è stato un forte incremento di quello che abbiamo tolto dal mercato. Una cosa importante è che a parte la quantità di botti, è stata sequestrata una forte quantità di grossi botti che sono i più pericolosi”. Grande attenzione, poi, ai canali di approvvigionamento non solo sulla rete tradizionale, come spiegato dal colonnello Consiglio, ma anche sul web essendo ormai uno dei canali di approvvigionamento e vendita per la merce pericolosa, nonché l'aggressione patrimoniale dei proventi delle vendite illegali.
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