Venerdì 25 Ottobre 2024

Cane morto a Napoli, assalto a Veterinaria in diretta social: 5 feriti

Medici e tirocinanti aggrediti dopo aver tentato di salvare l’animale. Quattro le persone arrestate dai carabinieri

Napoli, aggressione alla facoltà di Veterinaria

Napoli, aggressione alla facoltà di Veterinaria

Napoli, 21 ottobre 2024 – Cinque feriti e quattro arresti il bilancio dell’assalto di oggi al Dipartimento di Veterinaria dell’Università Federico II di Napoli. Un raid 'punitivo' per ‘vendicare’ la morte del cane di uno degli aggressori. Il tutto in diretta social, con il video choc ripreso dal deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli, che ha pubblicato il filmato e raccontato l’episodio. Che ha portato all’arresto di quattro persone da parte dei carabinieri tra la decina di persone coinvolte nell’assalto.

Borrelli ha così ricostruito l’episodio: "Alcune persone, per un'emergenza medica, avevano portato il proprio cane presso il Dipartimento di Medicina veterinaria della Federico II affinché gli fosse prestato soccorso dopo averlo curato in una clinica privata. Nonostante i tentativi del personale, l'animale è però deceduto. Così è scattata la vendetta".

L'aggressione è giunta al culmine di un acceso diverbio, scrive Borrelli, e ha preso di mira il personale medico e i tirocinanti università. Il deputato di Avs cita la testimonianza di una persona che ha assistito ai fatti ed è stata costretta a fuggire. "La classica spedizione punitiva in stile criminale - afferma il testimone - questa volta dopo il decesso di un cane. Gli studenti universitari sono stati portati nelle aule sopra, due medici sono stati aggrediti brutalmente. Addirittura due delle donne hanno divelto i pali di ferro dal prato del cortile. I carabinieri sono arrivati mezz'ora dopo, loro continuavano a minacciare e inveire anche contro di loro. Per nostra fortuna siamo riusciti - cani, gatti e animali vari al seguito - ad uscire".

Il bollettino dell’aggressione parlava inizialmente di un medico veterinario e di un borsista di ricerca feriti con sette giorni di prognosi. Quindi al triste bilancio si sono aggiunti un addetto alla vigilanza, un addetto alla portineria e una studentessa. Tutti con una settimana di prognosi. 

In manette sono finite quattro persone, per concorso in aggressione a personale sanitario e interruzione di pubblico servizio. Si tratta di due uomini - di 23 e 49 anni - e di due donne - di 42 e 46 - tutti già conosciuti dalle forze dell'ordine e ora ai domiciliari, in attesa di giudizio.

Secondo Borrelli, "siamo alla più totale ed inequivocabile barbarie. Dagli ospedali ai centri per animali nulla cambia, la violenza entra con facilità, troppa, e ne esce spesso indisturbata ed impunita. Non a caso gli stessi assalitori hanno pubblicato le aggressioni in diretta sui social con commenti del tipo: 'tanto a noi non ci fanno mai nulla'. L'emergenza va oltre l'allarme rosso, qui si scatena la follia in ogni luogo pubblico. Basta con le promesse, basta le ipocrisie, questa gentaglia va resa inoffensiva".

Sulla vicenda è intervenuta anche la Cgil, secondo cui "questo nuovo episodio di violenza pone la necessità di adottare misure tempestive soprattutto in termini di sensibilizzazione".

"C'è una violenza dilagante che deve essere necessariamente arrestata", dice Antimo Morlando, segretario sanità pubblica della Fp Cgil Campania, il quale sottolinea che, "oltre all'inasprimento delle pene e delle sanzioni per gli aggressori, si deve avviare una campagna quotidiana di umanizzazione".