Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Campi Flegrei, ancora prove di terremoto: stress test a Pozzuoli con 50 “feriti” in meno di un’ora. Atteso entro 3 mesi il piano di evacuazione

Proseguono le esercitazioni negli ospedali del territorio. Intanto si attendono le misure del decreto del governo per cui sono stanziati 52,2 milioni

Campi Flegrei: stress test nei pronto soccorso del territorio

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Pozzuoli (Napoli), 7 ottobre 2023 – Proseguono le “prove di terremoto” nell’area dei Campi Flegrei e dopo gli stress test eseguiti ieri negli ospedali di Giugliano e Frattamaggiore oggi è toccato a quello di Pozzuoli, la cittadina della zona maggiormente interessata dal bradisismo. L’ospedale di Pozzuoli è stato sottoposto a un'esercitazione con l’obiettivo di verificare la capacità di ricezione al pronto soccorso in caso di emergenza, come nel caso di un forte terremoto.

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Oltre 50 “feriti” in meno di un’ora

Circa cinquanta feriti-figuranti, tutti studenti e tirocinanti in scienze infermieristiche, sono giunti al presidio di Santa Maria delle Grazie in poco meno di un'ora. Dopo il triage sono stati visitati al pronto soccorso e poi smistati ai veri reparti. Dei 50 giovani, 16 hanno simulato patologie da codice rosso, ovvero da massima emergenza. Il pronto soccorso dell'ospedale di Pozzuoli (il più nuovo dell'Asl Napoli 2, realizzato fuori città dopo il bradisismo degli anni '80 e facilmente raggiungibile da strade a scorrimento veloce) in caso di emergenza è in grado di accogliere un numero di pazienti fino a tre volte superiore a quello che mediamente si registra ogni giorno. Anche oggi i pazienti-figuranti indossavano delle pettorine in modo da essere facilmente riconoscibili. L'attività di esercitazione si è svolta in maniera ordinata e più volte è stato annunciato che si trattava di una simulazione anche per tranquillizzare i veri pazienti presenti nel pronto soccorso.

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Piano di evacuazione tra tre mesi

Intanto, è iniziata l’attesa per attuazione delle azioni previste con il decreto legge sui Campi Flegrei varato dal governo giovedì sera sull'onda dell'urgenza dettata dall'intensificarsi delle scosse sismiche (soprattutto quella di lunedì sera di magnitudo 4, la seconda più forte registrata nella provincia di Napoli negli ultimi quarant'anni). Il governo ha stanziando 52,2 milioni di euro per l'analisi del rischio nelle zone interessate e l'allestimento di infrastrutture d'emergenza. Tra le misure maggiori, è previsto che entro tre mesi sarà messo a punto il piano di evacuazione di emergenza, con l'aggiornamento delle misure esistenti, per mettere in sicurezza mezzo milione di residenti nella "zona rossa" interessata da eventuali colate piroclastiche (diversi Comuni e alcune aree di Napoli). Nell'area da tutelare ci sono anche gli 800mila abitanti della "zona gialla" (le aree limitrofe) a rischio per la caduta di ceneri vulcaniche.

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Le esercitazioni e reclutamento della Protezione civile

Intanto è iniziato un programma di esercitazioni di evacuazione di scuole e ospedali (le ultime risalgono al 2019) come gli stress test eseguiti ieri e oggi nelle strutture sanitarie di Giugliano, Frattamaggiore e Pozzuoli con una previsione di spesa fino a 750mila euro. Entro un mese il governo, con una dotazione di 4 milioni di euro, provvederà al reclutamento di personale per la Protezione civile, e all'acquisto di materiali e mezzi necessari per allestire strutture di accoglienza temporanee. Il grosso dei fondi previsti nel decreto è destinato al "Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate interessate": consiste in studi specifici sulla sismicità delle differenti aree (1,5 milioni di euro), nel monitoraggio più intenso e costante sullo stato delle strutture (200mila euro), l'analisi di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici (40 milioni) e privati (3,5 milioni) con le relative "misure di mitigazione".