Napoli, 1 luglio 2021 – Crescono i reati ambientali sulle coste: dagli scarichi abusivi in mare al consumo di suolo, la Campania è la regione pià a rischio. Il bilancio è preoccupante: oltre undici reati al giorno, nove infrazioni per ogni chilometri di costa. E un amento del 6% rispetto all'anno scorso.
Nell'ultimo anno, sono stati registrati 4.206 violazioni spalmati lungo i suoi circa 470 chilometri di costa, pari al 18,9% sul totale nazionale, con 4.493 persone denunciate o arrestate e 1.627 sequestri. I reati più frequenti riguardano gli scarichi inquinanti e la mala depurazione delle acque che finoscono in mare, con 2.053 reati (29,7% del totale nazionale).
Numeri da brivido nel dossier “Mare Monstrum 2021” di Legambiente, una fotografia dello stato del mare campano basato sui dati di forze dell'ordine e delle capitanerie di porto. Tante le località campane sprovviste di impianti di depurazione delle acque, tra i reati anche le colate illegali di cemento sulle coste.
Legambiente parla di una vera e propria “aggressione criminale alle coste e ai mari della nostra regione, ancora una volta preda di chi pretende di accaparrarsi un pezzo a proprio uso e consumo, incurante delle leggi, della tutela di ambiente e biodiversità e di un patrimonio comune, che deve essere adeguatamente difeso nella sua integrità e bellezza”.
In cima alla classifica del mare illegale 2020, compaiono illeciti legati al ciclo dei rifiuti e all'inquinamento marino con la Campania stabilmente in testa con 2.053 reati (29,7% del totale nazionale), primato confermato anche sulle persone denunciate e arrestate (1.949) e per numero di sequestri (895).