Napoli, 3 febbraio 2025 - Camorra e voto di scambio: 25 arresti nel Napoletano. Coinvolto nell'inchiesta il clan Mallardo, egemone nella Terra dei Fuochi: secondo la procura, il gruppo camorristico avrebbe avuto un ruolo chiave nella campagna elettorale per le elezioni comunali del 2020 a Giugliano in Campania. Sequestrati beni e aziende per diversi milioni di euro.
Le attività comunali condizionate dal clan
Sarebbe stata condizionata dal clan Mallardo l'amministrazione comunale di Giugliano in Campania, popoloso comune dell'hinterland a Nord di Napoli. È quanto emerge da una indagine dei carabinieri del Ros, coordinata dalla Dda di Napoli, che oggi ha portato all'arresto di 25 persone.
L'organizzazione criminale, componente della cosiddetta Alleanza di Secondigliano, interveniva anche per dirimere le controversie tra privati. Complessivamente i militari dell'arma hanno notificato 20 arresti in carcere e 5 ai domiciliari. Il clan avrebbe, in particolare condizionato, secondo l'ipotesi accusatoria, la campagna elettorale per le elezioni comunali di Giugliano in Campania nel settembre 2020.
L’operazione dei Ros: 25 arresti
È scattata questa mattina l’operazione dei Ros che ha portato all’esecuzione delle ordinanze cautelari emesse dal tribunale di Napoli su richiesta della Dda. Delle 25 persone arrestate, 20 sono state subito trasferite in carcere e altre cinque sono finite ai domiciliari.
Scambio elettorale politico-mafioso
I 25 indagati sono tutti accusati di associazione di tipo mafioso e di scambio elettorale politico-mafioso, nonché di estorsione, tentata estorsione, usura, trasferimento fraudolento
di valori, corruzione. Reati aggravati perché commessi avvalendosi del metodo mafioso e con la
finalità di agevolare le attività del clan camorristico Mallardo, operante sul territorio di Giugliano in Campania e nelle zone limitrofe.
Estorsione e usura per mantenere i detenuti
In particolare, le attività illecite – dall’estorsione all’usura – sarebbero state poste in essere dagli indagati anche per destinarne i proventi all'alimentazione della cassa comune dell'organizzazione criminale, gestita per il sostentamento degli affiliati detenuti e dei loro familiari. Inoltre, il clan sarebbe anche intervenuto in varie controversie tra privati in disaccordo tra loro ed avrebbe condizionato l'attività dell'amministrazione comunale, intervenendo nella campagna elettorale per le elezioni comunali di Giugliano in Campania nel settembre 2020.
È stato anche emesso dal gip il decreto di sequestro preventivo di svariati beni - tra cui rapporti finanziari, terreni, fabbricati, aziende e società - per alcuni milioni di euro.