Sabato 26 Ottobre 2024

Boss della camorra ‘tradito’ dal cagnolino dell’amante: il latitante Cacciapuoti arrestato con un blitz

L’uomo era ricercato dal mese di febbraio e ora dovrà scontare 15 anni di carcere. I carabinieri lo hanno bloccato in una villa sul mare nel Napoletano. Era a boro piscina e stava leggendo un articolo sulla camorra di Ponticelli

Napoli, 25 agosto 2023 – É stato ‘tradito’ dal cagnolino della sua amante il boss Luigi Cacciapuoti, arrestato dopo sei mesi di ricerche in una villa a pochi passi dal mare. Il barboncino bianco era affacciato alla finestra della villa e i carabinieri, vedendolo, si sono insospettiti: era lo stesso cane visto al fianco di una donna che incontrava Cacciapuoti.

Una caccia all’uomo durata mesi, conclusa poche ore fa in una sontuosa villa con piscina. L’arresto sul litorale di Varcatauro, una frazione di Giugliano in Campania, nel Napoletano. Il 64enne – irreperibile dal mese di febbraio – è il capo del clan che porta il suo cognome, egemone nel comune di Villaricca.

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Le ricerche

I carabinieri, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Dda di Napoli, erano sulle tracce del boss. Appostamenti, ricerche sui social e verifiche dei movimenti finanziari: così gli investigatori sono riusciti a circoscrivere l'area dove l'uomo era verosimilmente nascosto. Ma il luogo preciso rimaneva ancora poco chiaro.

Il blitz

E lo è stato fino a quando un barboncino, fedele amico di una donna che incontrava Cacciapuoti, non ha suscitato nei militari il sospetto che quell’abitazione fosse il rifugio del latitante. Quindi è stato pianificato il blitz e analizzata ogni possibile via di fuga, studiando anche l'impianto fognario comunale che correva nel sottosuolo. Circondata la villa, bloccate le uscite, i carabinieri sono entrati: Cacciapuoti – ricostruisce una nota dell'Arma – se n'è accorto quando erano ormai ad un passo da lui, sdraiato a bordo piscina mentre sfogliava un quotidiano aperto su una pagina di cronaca della camorra di Ponticelli.

L’arresto

Il 64enne non ha opposto resistenza e ai suoi polsi sono scattate le manette. La villa è stata sequestrata e così i documenti di identità che l'uomo portava con sé: la foto era la sua, ma i dati di un'altra persona. Cacciapuoti è ora è nel carcere di Secondigliano: dovrà scontare 15 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso. Per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, aggravato dalle modalità mafiose, è stata anche arrestata la donna che era in sua compagnia, trasferita nel carcere femminile di Pozzuoli.