Napoli, 11 ottobre 2021 - Estorsione aggravata dal metodo mafioso. I carabinieri hanno eseguito questa mattina undici fermi a Ponticelli, il quartiere napoletano dove da alcuni mesi si registra una esclation che ha portato a tre morti e all'esplosione di cinque bombe in tre mesi. Gli inquirenti della Procura (i pm Fratello e Rossi ) contestano il reato di estorsione perpetrato nei confronti di una donna, che gestiva una piazza di spaccio, e di un parcheggiatore abusivo. Napoli, camorra lotta al clan: Ponticelli chiama la città alla mobilitazione
Le estorsioni sono state compiute nel primo caso la donna vittima è stata picchiata violentemente per costringerla a passare a un clan rivale. L'altro, quello ai danni di un parcheggiatore, viene ritenuto dagli investigatori un episodio emblematico della volontà della criminalità organizzata di tenere sotto un controllo capillare il territorio nella zona orientale della città. Coinvolti i clan Minichini, De Luca Bossa e Casella, e in carcere sono finiti anche i boss Eduardo e Giuseppe Casella. L'accelerazione delle indagini è stata determinata dal pericolo di fuga delle persone indiziate e per l'alto rischio di ritorsioni che alcuni dei personaggi coinvolti potevano subire nell'ambito della guerra di camorra tra il clan De Luca Bossa-Casella-Minichini, contro i De Martino-De Micco. Napoli, il procuratore antimafia de Raho a Ponticelli: “Denunciate per battere la camorra”