Martedì 24 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Caivano, primo giorno di scuola. Ciciliano incontra gli studenti del Parco Verde: “Sono qui per testimoniare la presenza dello Stato”

Il commissario straordinario inaugura oggi l’anno scoolastico all'Istituto comprensivo Ic3. Si tratta della prima visita ufficiale dopo la nomina da parte del Governo

Don Patriciello ha incontrato il commissario Fabio Ciciliano e il ministro Andrea Abodi (Sport)

Caivano (Napoli), 13 settembre 2023 – Parte il nuovo anno scolastico a Caivano, il quartiere martoriato dalla violenza. È suonata questa mattina la prima campanella anche all'Istituto comprensivo Ic3 del Parco Verde, dove il commissario straordinario Fabio Ciciliano ha aperto l’anno scolastico. 

"La mia presenza qui serve per testimoniare la presenza dello Stato, che in realtà si è un po' allentata in quest'ultimo periodo, ma c'è sempre stata”, ha detto il commissario Fabio Ciciliano all’apertura dell’anno scolastico al Parco Verde. “È cruciale e fondamentale cominciare dalla scuola, che cresce e fa nascere gli adulti di domani e cominciare adesso per dare speranza ai ragazzi del Parco Verde di Caivano è sicuramente il miglior inizio che tutti possiamo augurarci", ha sottolineato parlando con i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Comprensivo IC3 Parco Verde.

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Ciciliano: prima visita ufficiale

È la prima visita ufficiale di Ciciliano a Caivano, dopo la sua nomina voluta dal Governo per fronteggiare le situazioni di degrado e disagio giovanile. A fare scattare il provvedimento, è stata la scoperta dello stupro delle due cuginette minorenni. La città è presidiata dalle forze dell’ordine, soprattutto dopo la stesa dell’altro giorno. Il tribunale ha disposto l'allontanamento delle due bambine stuprate di 10 e 12 anni dalle loro famiglie.

Non si può vivere così”, è lo sfogo della gente che vive al Parco Verde, il rione in mano alla criminalità dove è radicata la più grande zone di spaccio d’Europa, ovviamente gestita dalla camorra.

Valditara: “Abbiamo bisogno di più docenti”

Dopo Caivano, il Governo stanzia nuovi fondi per risollevare i territori a rischio. "Un investimento particolare, Agenda Sud è una strategia, un programma ampio sulle scuole nel mezzogiorno. Dobbiamo portare i ragazzi a scuola – spiega il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara – aprire la scuola tutto il giorno, perché i ragazzi non vadano in strada. Abbiamo bisogno di più docenti per sviluppare pratiche educative efficaci”.

“La criminalità organizzata frena, scoraggia i ragazzi a proseguire. Dobbiamo sostenere qui ancora di più la scuola, i docenti. Quando con la presidente Meloni siamo andati a Caivano, la preside si era commossa perché sentiva la presenza dello Stato. Saremo sempre presenti soprattutto laddove è più necessario", conclude Valditara.

Don Patriciello: “Non posso perdere la speranza”

“Sono un prete, non posso perdere la speranza”. Cerca di ‘tenere’ la posizione don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano da sempre impegnato contro la camorra. “Se io ho paura? Cerco di non pensarci, ma è normale che la paura ci accompagni. Se dicessi di no sarei un buffone. Sto sotto scorta, i miei angeli custodi mi aiutano, poi sarà quello che Dio vorrà”.

Secondo il parroco, la 'stesa' dell'altra notte va considerata come "la risposta di una debolezza della camorra". Ma non solo. "Io ci leggo questo, una manifestazione di forza che a ben vedere potrebbe essere letta come una dimostrazione di debolezza. Se non succede niente – osserva don Maurizio – la camorra non ha motivi per fare tanto chiasso. Se lo fa è perché si sente più debole. Questa è una mia chiave di lettura".

"Dobbiamo lottare contro certa gente – esorta il prete – perché il bene possa emergere. Qui le persone sono terrorizzate, non scendono di casa. Io l'ho detto e lo ripeto. È inconcepibile che in Italia, in Europa, ci sia un luogo dove la camorra possa fare queste cose. Dove ci sia un popolo che deve sopportare tutto questo. L'Italia non è un Paese in guerra, vive in pace, è un Paese democratico e civile e gli abitanti di Caivano hanno tutti i diritti degli altri italiani. Non pretendiamo altro".

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