Sabato 2 Novembre 2024

Colpi di mitra a Caivano, due sparatorie al Parco Verde. Don Patriciello: “È il terrore, ritorneranno”. Criminali in azione anche a Ponticelli. Il Viminale annuncia l’aumento del 20% di forze dell’ordine

Sono 19 i colpi di arma da fuoco sparati nella notte in viale delle Margherite. La mattina colpita un’auto in via Pio IX. A dare l’allarme il parroco antimafia. Agguato anche a Napoli: 21 bossoli. Valditara: “Lo Stato non si piega alle minacce”. È la terza stesa dopo la visita della premier

Caivano (Napoli), 11 settembre 2023 – Due sparatorie nelle strade di Caivano, una avvenuta nella notte, l’altra la mattina. E poi un altro raid armato a Napoli, nel quartiere Ponticelli. A dare informazione della prima azione criminale è stato don Patriciello: “Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all'impazzata. È il terrore”. Sono le parole del parroco per raccontare la ‘stesa’ avvenuta questa notte a Caivano, la città della mafia e degli orrori che continua a mostrare il suo lato più violento.

Dopo queste azioni è stato annunciato dal Viminale che è previsto a breve un aumento delle forze dell'ordine nel territorio, grazie ad un aumento del 20% dei carabinieri in servizio alla compagnia comando di Caivano, oltre all'incremento di agenti al commissariato di polizia di Afragola e alla tenenza della Guardia di finanza a Frattamaggiore. 

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La sparatoria della mattina

La seconda sparatoria è avvenuta questa mattina, in via Pio IX, quando ignoti hanno esploso diversi colpi d'arma da fuoco contro un'auto parcheggiata in strada. Non ci sono feriti. Indagini in corso a cura dei carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e della compagnia di Caivano.

La sparatoria della notte

Una sventagliata di colpi – almeno 19, stando alle prime ricostruzioni – sparate con i mitra, armi da guerra che avrebbero potuto fare una strage. È successo in viale delle Margherite, nel cuore del rione Parco Verde e a poche centinaia di metri della parrocchia di don Maurizio. “Notte insonne. Notte da incubi. Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo”, scrive allarmato don Maurizio Patriciello sui social. 

La sparatoria a Ponticelli

Raid armato anche nel quartiere Ponticelli di Napoli: 21 bossoli recuperati questa mattina. Le prime ipotesi in campo: guerra tra i clan De Micco e De Martino. Il messaggio? Don Maurizio non ha subbi: “Non hanno paura dello Stato, questa è la chiave di lettura”. Valditara tornerà a Caivano il 18 ottobre

Valditara: “Lo Stato non si piega alle minacce”

“ll 18 ottobre sarò nuovamente a Caivano portando alcune misure concrete che stiamo già iniziando ad adottare. Proseguiremo con sempre più determinazione per dare ai giovani un futuro di crescita personale, di maggiori opportunità lavorative e di libertà da ogni condizionamento delinquenziale. Lo Stato non si piega a minacce di alcun tipo». A dirlo è il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara.

“Dobbiamo da un lato lavorare sul controllo del territorio, con la repressione di questi fenomeni malavitosi. Ma per fare un cambiamento permanente ci vuole sviluppo, ci vuole educazione, crescita e lavoro”, spiega il sindaco di Napoli e della città Metropolitana, Gaetano Manfredi. I provvedimenti che si stanno prendendo dal governo “sicuramente sono un passo in avanti perché, come molti magistrati hanno evidenziato, il tema dell'uso e dell'abuso di armi dei minorenni va contrastato”, continua. “Oggi abbiamo una realtà che vede ragazzi di 13, 14, 15 anni armati e questo significa che ci vogliono strumenti legislativi più efficaci. Mi sembra che il decreto vada in quella direzione, ma da solo non basta: la repressione e il controllo del territorio sono un elemento fondamentale ma poi sono la crescita e lo sviluppo che trasformano realmente i territori”, conclude Manfredi.

“Non hanno paura dello Stato”

“Ci sono persone mascherate che arrivano in moto ad alta velocità con i kalashnikov sulle spalle e sparano all'impazzata. Il quartiere va nel terrore, basta poco per morire colpito da un proiettile vagante. È pericoloso, qualcosa di inconcepibile”, racconta don Maurizio Patriciello. “Le forze dell'ordine in questi giorni si stanno facendo in quattro – continua – ma queste persone volano alla velocità della luce, avviene tutto in fretta e poi scappano via. La gente è nuovamente entrata nel terrore, è la terza volta che accade un episodio simile da quando a Caivano è venuto la presidente del consiglio. Io leggo questa cosa come una sfida allo Stato. Come se volessero dire che non hanno paura dello Stato, questa è la chiave di lettura”.

Guerra tra clan? Le ipotesi in campo

Un botta e risposta o forse un unico attentato per una nuova alleanza. La camorra del quartiere di Ponticelli a Napoli è molto fluida e spesso, riferiscono investigatori di alto profilo, "ciò che vale il lunedì non vale più il venerdì”. Fibrillazioni dovute essenzialmente a nuove leve del clan che si lanciano messaggi minatori sui social e che la notte mettono in scene scorribande.

Il primo raid, ieri notte, è avvenuto nella roccaforte dei De Micco che fino a poco tempo fa erano legati ai De Martino. Ma adesso invece c'è una frattura e i 'bodo' – così sono chiamati gli affiliati per via del tatuaggio – si sono legati ai Naturale facendo 'scappare' i De Martino”.

L'altro raid nel Conocol, il rione dei D'Amico che da sempre erano i nemici giurati dei De Micco, ma che invece, secondo alcuni investigatori, si sarebbero avvicinati per una parentela acquisita tra i figli del vecchia o boss Nunzia D'Amico e alcuni dei De Micco. L'attacco potrebbe dunque arrivare dalla stessa mano: i De Martino. O potrebbe essere un nuovo accendersi dell'atavica faida tra i De Micco e i D'Amico.

Caivano: cosa è successo

Volevano spaventare, forse riportare il silenzio dopo il clamore dopo la scoperta del terribile stupro del branco, la visita del premier Meloni e l’ultimo blitz delle forze dell’ordine. E forse era un segnale anche per don Maurizio Patriciello, il parroco antimafia che continua a denunciare il volto violento del rione Parco Verde. Al momento non risultano danni o feriti. Sono in corso le indagini dei carabinieri per chiarire dinamica e individuare i responsabili della stesa.

Ponticelli: 21 bossoli 

Raid armato anche nel quartiere Ponticelli di Napoli. I carabinieri del nucleo operativo di Poggioreale hanno recuperato 21 bossoli di vario calibro in via al Chiaro di Luna, nel rione dove negl ultimi due anni si è consumato una feroce guerra tra clan, scandita da agguati e morti ammazzati. Al momento non risultano feriti. I militari hanno sequestrato una Fiat Panda con un'ogiva conficcata nella carrozzeria e il lunotto posteriore infranto. Indagini sono in corso.

Don Patriciello: "È il terrore”

"La domenica volge a termine, manca poco più di un'ora alla mezzanotte. Per la gente della mia parrocchia non c'è pace”, ha scritto questa mattina sui social il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello. “In sella alle loro moto – continua – sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all'impazzata. È il terrore. Le 'stese' fanno paura. Può morire chiunque. Signore, aiutaci”.

Non teme di parlare di parlare don Maurizio. “Voi tutti che avete criticato le forze dell'ordine e l'intervento del governo, vergognatevi. E, se avete il coraggio, venite voi ad abitare con i vostri figli al Parco Verde' in Caivano. Forza, fratelli e sorelle onesti del Parco Verde. Coraggio".

Notte da incubo 

"Notte insonne. Notte da incubi. Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo. Nessuno sa dire quando ma ritorneranno. Intanto si vive nel terrore. Abbraccio tutti. I bambini e i vecchi. I giovani e i malati. Un abbraccio grande agli uomini e alle donne delle forze dell'ordine. Stamattina si ricomincia. Siamo stanchi. Sfiniti. Ma dobbiamo raccogliere le forze", ha aggiunto Patriciello nel post pubblicato questa mattina.

Martusciello: “Stesa diventi reato” "La cosiddetta stesa diventi un reato autonomo". È quanto chiede il coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, Fulvio Martusciello, dopo il raid armato con spari avvenuto nel Parco Verde di Caivano nonostante la forte presenza delle forze dell'ordine nelle ultime settimane. Secondo Martusciello "non basta contestare il porto abusivo di armi aggravato da metodo mafioso perché, se non colti in flagrante, gli autori potrebbero sempre difendersi sostenendo che le pistole erano a salve".

Le reazioni

"Sosteniamo senza dubbio alcuno le parole di don Maurizio e siamo vicini, a lui e a tutta la gente perbene del Parco Verde”, commenta il deputato dell'Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli. “L'intervento dello Stato deve farsi ora ancora più deciso e determinato e mai più dovrà calare l'attenzione su questa zona lasciata da decenni in balia della criminalità e ostaggio del degrado. L'azione di recupero deve essere totale e continua. Non sono bastati gli ultimi blitz e la venuta del premier per fermare un sistema criminale che fonda le sue radici da lontano e che ha voluto affermare ancora una volta la sua forza e seminato il terrore”, conclude.

"Dopo Caivano stesa di camorra anche a Ponticelli, quartiere di Napoli. Bisogna mettere insieme le forze, affrontare la questione minorile, che è la questione. Quando si spara servono le divise, ma serve anche occuparsi di povertà educativa, culturale, di lavoro". Lo scrive su X (ex Twitter) Sandro Ruotolo, della segreteria nazionale del Partito Democratico.

"Oltretutto – continua Martusciello – si dovrebbe provare la volontà di esercitare un predominio sul territorio con metodi o finalità camorristiche. Se invece la stesa diventa un reato autonomo, si dà per acquisito, sia che i colpi siano esplosi indipendentemente se a salve o meno, sia che quell'atto miri a stabilire un predominio con finalità camorristiche", conclude l'eurodeputato azzurro.

“La situazione a Caivano resta molto delicata e solo con ulteriori interventi radicali sul territorio sarà possibile cambiare, o quantomeno migliorare, un contesto difficile, abbandonato per troppo tempo dalla politica''. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.