Napoli, 12 luglio 2023 – È stato fermato un 32enne per il rogo della "Venere degli stracci" di Michelangelo Pistoletto. Non è stata una sfida sui social, come ipotizzato dal sindaco Gaetano Manfredi, e nemmeno un atto vandalico di una baby gang. La polizia ha identificato il 32enne S.I., un clochard di nazionalità italiana fermato durante l’indagine lampo, durata solo poche ore. Il rogo è infatti scoppiato intorno alle 5.30 di questa mattina.
L’uomo è stato identificato attraverso le immagini del sistema di video sorveglianza cittadina e al momento è il sospettato numero uno dell’incendio. L'uomo è stato rintracciato in una mensa in via Marina. A occuparsi delle indagini, la Squadra Mobile e il personale del Commissariato Decumani. Non è ancora chiara la causa dell'incendio: dal racconto dell’uomo fermato si capirà meglio se si sia trattato di un gesto volontario, oppure se a mandare un fumo l’opera d’arte possa essere stato un lancio accidentale di un mozzicone o altro.
Incendio doloso? Le ipotesi
Un atto vandalico potrebbe avere mandato in fumo la ‘Venere degli stracci’ di Pistoletto, l’opera dell’artista Pistoletto distrutta questa mattina all’alba nella piazza del Municipio di Napoli. È l’ipotesi su cui stanno ragionando gli inquirenti, impegnati da ore nelle indagini. A confermarlo sono fonti investigative.
“Le forze dell'ordine accerteranno se si tratta di un atto doloso, come appare probabile e ovvio, ma è un atto molto grave, che va condannato e stigmatizzato, di fronte al quale bisogna richiamare tutti i cittadini a una condivisione e a una solidarietà". Lo dice l'assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta.
Venere in fiamme: una ‘challenge’ di una baby gang?
Saranno le telecamere a dire l'ultima parola su quanto accaduto stamattina sul luogo dell’incendio. Le indagini della polizia si concentrano infatti sulla possibilità di acquisire immagini utili all'inchiesta mentre si monitorano anche i social nei quali, secondo quanto detto dal sindaco Gaetano Manfredi, era in corso una sorta di challenge sui social che vedeva l'opera come possibile bersaglio di un atto di vandalismo. Non si esclude che ad agire, se fosse confermata l'ipotesi del dolo nell'incendio dai rilievi dei vigili del fuoco della polizia municipale ancora in corso, possa essere stata una delle tante baby gang che imperversano nella zona del centro cittadino. Ma è ancora troppo presto per formulare piste di indagine concrete. Precedenti di atti di vandalismo non mancano, come i continui furti dell'albero di Natale in Galleria Umberto I. Difficile ipotizzare come causa del rogo l'eventuale il lancio di un mozzicone di sigaretta magari da un'auto in transito, seppure al momento non si escluda nessuna pista.
Fiola: “Grossa vergogna, lede l’immagine della città”
“È una grossa vergogna, occorre condannare con forza questi atti criminali”, commenta il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, che si è recato questa mattina sul luogo dell’incendio. “Napoli è una città letteralmente invasa dai turisti per 12 mesi all'anno – continua – e questo terribile episodio temo che possa fare il giro del mondo, con una grave ricaduta in termini di immagine”. Fiola ha fatto sapere che nelle prossime ore sentirà il sindaco Gaetano Manfredi. "Mi confronterò con i dirigenti – dice il presidente – per capire come la Camera di Commercio possa offrire il proprio contributo per restituire l'opera alla città. I turisti e gli itinerari culturali collegati fanno bene alla città, fanno bene al commercio, fanno bene al sistema produttivo circolare perché lavora tutto l'indotto. Quindi noi dobbiamo dare una risposta veloce ed efficace, per cancellare velocemente questa brutta immagine e assicurare i colpevoli alla giustizia", ha concluso Fiola.
"Bisogna unirsi perché Napoli deve difendere la sua cultura, la sua capacità di essere un grande luogo di accoglienza internazionale – aggiunge l’assessore Pier Paolo Baretta – e questi sono atti che invece peggiorano questa visione che Napoli ha. È un'occasione anche drammatica per richiamare tutta la cittadinanza a una visione positiva del futuro e anche a tutelarsi e difendersi".
Cosa è successo
Distrutta da un incendio la Venere degli stracci di Pistoletto in piazza del Municipio: all’alba, verso le 5.30 del 12 luglio, sono divampate le fiamme sull’opera d’arte contemporanea installata nel cuore di Napoli che hanno completamente sciolto la scultura e ridotto in cenere gli indumenti vecchi che la circondavano. Un’alta colonna di fumo nero si è alzata dalla piazza ed è rimasta visibile in tutto il centro cittadino. L’intervento dei vigili del fuoco ha spento il rogo ma dell’opera dell'artista Michelangelo Pistoletto è rimasto solo lo scheletro d’acciaio. Sono in corso le indagini per comprendere l’origine dell’incendio. Varie le ipotesi sulle cause delle fiamme anche se appare da escludere l'autocombustione visto che la struttura non conteneva nessun apparato elettrico.
L’opera d’arte distrutta
La Venere degli stracci, opera di Michelangelo Pistoletto del 1967 di cui esistono numerose versioni, era stata installata a Napoli, in piazza del Municipio, lo scorso 28 giugno. Una sua versione è presente anche nel museo d’arte contemporanea partenopeo Museo Madre. Quella collocata in piazza e andata completamente distrutta era una versione monumentale che riproduce la "Venere con mela" dello scultore danese Bertel Thorvaldsen a cui era affiancato un cumulo di stracci come simbolo di contrapposizione tra la bellezza classica e il disordine della vita moderna.
Pistoletto: “La Venere chiamata a esprimere il lato migliore dell’umanità”
L'opera dell’artista e scultore piemontese è stata per due settimane al centro della “nuova” piazza Municipio, riaperta di recente dopo lunghi lavori, in posizione centrale tra il palazzo del Comune, la Fontana del Tritone, il Maschio Angioino e l'area del porto. "La Venere rappresenta l'umanità di oggi, chiamata a esprimere il suo lato migliore". Così Michelangelo Pistoletto aveva definito il significato della sua opera lo scorso 28 giugno durante l’inaugurazione. "La Venere che viene dalla storia della bellezza rigenera questi stracci, che di colpo diventano opera d'arte e ritornano a vivere".