Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Catturato broker del narcotraffico, gestiva gli arrivi di cocaina dal Sud America al Napoletano

Ricercato da un anno, il 52enne Pasquale Cesaro era nascosto in una villetta di Marano. É ritenuto vcino al Clan Nuvoletta-Orlando-Polverino. Arrestati nel blitz anche un uomo 42enne e due donne

L'uomo è stato arrestato con un blitz dei carabinieri

L'uomo è stato arrestato con un blitz dei carabinieri

Napoli, 14 agosto 2024 – Catturato nel Napoletano un broker del narcotraffico internazionale, perno fondamentale nel canale di rifornimento di cocaina dal Sud America alla provincia di Napoli. Era nascosto in una villetta di Marano il 52enne Pasquale Cesaro, ricercato da più di un un anno. Si tratta di un latitante ritenuto vicino al Clan Nuvoletta-Orlando-Polverino.

Il blitz dei carabinieri che ha portato al suo arresto è scattato alle 3 di questa mattina in via De Filippo, una strada isolata con scarsa illuminazione. Quaranta militari dell'Arma hanno circondato l'abitazione nella campagna di Marano circondata da una corte, con le tapparelle tirate giù ma la luce che filtra.

Il blitz e la cattura 

Latitante dal 1° luglio 2023, Pasquale Cesaro deve scontare una pena a 16 anni e 8 mesi di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti. I carabinieri, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, non hanno mai smesso di cercarlo, monitorando la sua rete relazionale, senza trascurare l'analisi dei social network.

Il 52enne nella villetta non era solo, ma in compagnia di un uomo di 43 anni e due donne, sedute a fumare intorno a un narghilè. Alla vista dei militari, Cesaro ha tentato la fuga da una porta sul retro, scavalcando la recinzione e ferendosi una gamba con uno spuntone di metallo. Il 52enne ha cercato di dileguarsi verso la campagna circostante, fino a quando ha capito che non aveva scampo.

Ora è stato portato nel carcere di Napoli-Secondigliano. Arrestato anche il 43enne che era con lui per aver sostenuto la sua latitanza: il reato contestato è quello di procurata inosservanza di pena. Stesso reato per le due donne, denunciate in stato di libertà.