Napoli, 23 novembre 2024 – Si chiama ‘bomba Sinner’. Anche troppo scontato il nome dato all’ultima novità del mercato nero dei fuochi di artificio ‘made in Napoli’, in vista del Capodanno. I carabinieri l’hanno scovata seguendo il marketing sui social e si sono messi sulle sue tracce.
In un blitz in un appartamento di Pozzuoli i militari del Comando provinciale partenopeo con il nucleo artificieri hanno trovato 486 esplosivi illegali di vario tipo per un peso vicino ai 50 chili e tra questi, anche quelli cui più di qualcuno ha affibbiato il nome del numero uno del tennis. Solo l’ultima di una lunga serie di ‘bombe’ dedicate ai vip dello sport, in prevalenza calciatori. Dall’intramontabile ‘pallone di Maradona’ alla ‘Kvara’ o ‘Georgiana’ (da K'varatskhelia, attaccante georgiano del Napoli). Parliamo di fuochi illegali. Botti di capodanno pieni di polveri pericolosissime.
Le strategie della criminalità organizzata
La criminalità organizzata si adegua al mercato e i dati raccolti dai carabinieri sono oggettivi: l’attività di traffico, della produzione e del deposito di fuochi pirotecnici illegali quest’anno è iniziata prima rispetto al passato. Si tratta di ordigni pericolosissimi messi spesso nelle mani di giovanissimi incensurati, come nel caso di Pozzuoli. Persone inesperte e inconsapevoli che nascondono in cantine o in abitazioni del materiale potenzialmente letale. In questi ambienti anche un cellulare che si surriscalda può innescare la deflagrazione. Il proprietario dell’abitazione, un giovane di 24 anni senza precedenti, è finito in carcere con l’accusa di detenzione illegale di materiale esplodente.
Cos’è la bomba Sinner
Ma cos’è la ‘bomba Sinner’? Si tratta della tipica 'cipolla', ma di dimensioni e peso ‘extra’ rispetto al normale, dato dalla grande quantità di polvere pirica impiegata. E con il materiale esplosivo aumenta anche il rischio. Sembra che la lezione non venga mai imparata. Solo qualche giorno fa a Ercolano tre giovanissimi sono morti nell’esplosione di una fabbrica di botti abusiva, appena aperta. Le vittime erano al loro primo giorno di lavoro.