Giovedì 17 Ottobre 2024

Bomba sull’auto del finanziere, la vendetta dell’ex moglie. Arrestato l’imprenditore Ciro Caliendo

La donna è accusata di essere la mandante dell’attentato, avvenuto a Bacoli nel 2023. A realizzare l’ordigno sarebbe stato il 46enne, marito di Lucia Salcone, morta in un misterioso incidente stradale a Foggia. L’uomo è indagato anche per il suo omicidio

Ordigno esploso in auto ufficiale Gdf, arrestata l'ex compagna

Napoli, 17 ottobre 2024 – Esplode una bomba sull’auto di un finanziere a Bacoli, tre persone indagate per tentato omicidio: l’ex compagna arrestata per avere commissionato il delitto, un imprenditore che avrebbe realizzato l’ordigno e l’uomo che ha schiacciato il bottone.

Ma la figura più controversa di questa brutta storia è il 46enne Ciro Caliendo: l’imprenditore vitivinicolo è anche indagato per omicidio volontario in relazione alla morte della moglie, Lucia Salcone, la 47enne deceduta in un grave incidente stradale avvenuto lo scorso 27 settembre a San Severo, in provincia di Foggia. La vittima viaggiava a bordo di una Fiat 500 a bordo insieme al marito. Il terzo uomo coinvolto nell’attentato di Bacoli è il genero 32enne di Caliendo.

L’attentato di Bacoli

A commissionare l'attentato che ha fatto esplodere l’auto del finanziere – avvenuto in località Bellavista di Bacoli, nel Napoletano, il 21 marzo 2023 – sarebbe stata, secondo quanto emerso dalle indagini dei militari dell'arma e coordinate dalla procura di Napoli, l'ex compagna dell'ufficiale della Guardia di Finanza, per una controversia sorta nell'ambito dell'affidamento del figlio della coppia. 

Tra i due ex coniugi erano in corso screzi legatiagli incontri dell'uomo con il loro figlio, all'epoca dei fatti di circa 2 anni. I due si erano anche denunciati a vicenda. Il militare è rimasto miracolosamente illeso

Il ruolo di Ciro Caliendo

Figura anche Ciro Caliendo, 46 anni, fra le tre persone ritenute dai carabinieri coinvolte nel tentato omicidio dell’ufficiale. Caliendo, in particolare, viene ritenuto colui che ha realizzato l'ordigno e fornito il telecomando utilizzato da uno dei restanti indagati per far esplodere la bomba artigianale.

Il processo

Ieri, al tribunale di Napoli, si è tenuta l'udienza che vede imputato l'esecutore materiale del tentato omicidio per il quale il pm De Marco ha chiesto una condanna a dieci anni di carcere. La notizia dell'arresto, tra gli altri, della mandante è giunta in aula mentre era il processo era in corso.