Napoli, 21 settembre 2022 - Contagi in calo nel bollettino odierno della Campania. Sono 1.791 i positivi del giorno contro i 2.381 del giorno precedente (qui il bollettino del 20 settembre), rilevati a fronte di 13.179 test processati.
Hanno dato esito positivo 1.691 test antigenici e 100 tamponi molecolari. Ne dà notizia l'unità di crisi della Regione. I deceduti sono tre, uno morto nelle ultime 48 ore e due in precedenza ma registrati ieri. Sono 227 (-9) i ricoverati in degenza e 9 (-1) i pazienti in terapia intensiva.
Campania quarta per numero di contagi (+1.791) la regione con il maggior numero di casi odierni è la Lombardia con 3.525 contagi, seguita da Veneto (+3.087) e Lazio (+1.819).
Da eroi della pandemia a dimenticati
Da eroi della pandemia a dimenticati. Sono i medici morti per Covid, alle cui famiglie era stato promesso un indennizzo economico. Il decreto Aiuti bis, approvato in via definitiva al Senato, poteva essere l'ultimo appello prima della fine della legislatura per dare concretezza al fondo da 15 milioni di euro promesso dal ministro della Salute Roberto Speranza, ma così non è stato.
"C'è la legge sul fondo per i sanitari deceduti durante la pandemia, ma non abbiamo i decreti attuativi. Ora speriamo nel prossimo Governo, devono dare seguito effettivo a questo fondo". Lo sottolinea Gennaro Avano, presidente dell'associazione 'Medici a mani nude', che raccoglie una cinquantina di famiglie di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta deceduti dopo aver contratto Covid-19.
Il medico di base nel quartiere Barra di Napoli
"Ci sono persone, come mio padre medico di base nel quartiere Barra a Napoli, che si sono sacrificate. Forse dal punto di vista elettorale non siamo tanti, ma nessun politico ci ha chiamato in questi giorni", dice Avano. "Sono 375 i medici morti per Covid durante la pandemia - ricorda - Di questi, la metà sono medici di famiglia e pediatri di libera scelta le cui famiglie ad oggi ancora non hanno ricevuto nessun ristoro. Eppure il ministro della Salute Roberto Speranza - ricorda il presidente dell'associazione - si era impegnato".
Al momento gli unici fondi che sono stati erogati sono quelli dell'Enpam, ma solo per chi ancora non aveva maturato la pensione, e della Fondazione Diego Della Valle "che aveva avviato una raccolta, ma è un fondo che pone dei vincoli - precisa Avano - ad esempio per l'età dei figli che è massimo 26 anni e iscritti all'università".
Per Medici a mani nude, "resta importante aprire anche una strada per i figli dei medici morti mentre svolgevano il loro lavoro, ad esempio pensando a posti riservati per questi ragazzi nelle graduatorie dei concorsi pubblici. Sarebbe - conclude Avano - un piccolo segnale che lo Stato non ci ha abbandonato".