Giovedì 15 Agosto 2024

Napoli, B&B abusivi: blitz della Guardia di finanza in 32 strutture

Ospitavano in media tra i quattro e i sei turisti, con prezzi in linea con il mercato. Diversi reati riscontrati anche in attività ricettive legali

Guardia di Finanza (immagine di repertorio)

Volante delle Fiamme Gialle (foto d’archivio)

Napoli, 14 agosto 2024 – I bed and breakfast abusivi nel mirino della Guardia di finanza partenopea: negli ultimi due mesi, i finanzieri ne hanno individuati ben 32, sparsi tra Napoli (quartieri Spagnoli, Avvocata e Fuorigrotta), Capri, Ischia, Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e Massa Lubrense. Ciascuna delle strutture – solitamente localizzate all’interno di condomini – ospitava in media tra i quattro e i sei turisti. Dai blitz è emerso che i prezzi erano in linea con il mercato, e che i pagamenti erano spesso non tracciati ma effettuati in contante. 

Caso particolare a Massa Lubrense, dove quattro B&B abusivi erano gestiti in ville di lusso (tre delle quali dichiarate come prime abitazioni). Situate in località Termini, a due passi dal mare, il prezzo a settimana si aggirava sui 2-3mila euro. A Foro d’Ischia, invece, un soggetto completamente sconosciuto al fisco gestiva quattro mini-appartamenti, tutti all’interno dello stesso immobile, offrendo agli ospiti servizi di ristorazione, di pulizia e di parcheggio. Nonostante si trattasse di un’attività illegale, il B&B era pubblicizzato sui principali siti di prenotazioni, con tanto di numerose recensioni. Nei confronti dei responsabili sono state contestate sanzioni amministrative fino a 10mila euro – per reatri come la mancanza della SCIA, di autorizzazioni e/o documentazione amministrativa e la mancata esposizione dei prezzi praticati – e sono stati avviati controlli di natura fiscale per la quantificazione delle imposte evase.

I controlli, condotti anche nei confronti delle strutture ricettive regolari, hanno permesso di individuare 27 soggetti che hanno omesso di comunicare la presenza degli alloggiati alle autorità, venendo quindi denunciati. In sette casi, invece, è stato constatato il mancato utilizzo del Codice unico identificativo delle strutture ricettive, con sanzione amministrativa fino a 1.000 euro.