Mercoledì 13 Novembre 2024

Bandiera della Palestina sulle Vele di Scampia (Napoli): “Gaza non è sola”

É alto cinque piani il drappo esposto sulll’edficio ‘azzurro’. Gli abitanti: "Segno di solidarietà per le vittime dell'ospedale bombardato nella Striscia”. Venerdì, manifestazione in piazza Garibaldi (alle 16)

Maxi bandiera della Palestina su una vela di Scampia

Maxi bandiera della Palestina su una vela di Scampia

Napoli, 18 ottobre 2023 – Mentre il mondo si sta infuocando, Scampia prende posizione sulla guerra tra Israele e Hamas. È spuntata oggi su una delle Vele – l’edifizio ‘azzurro’ del maxi complesso residenziale nella periferia nord di Napoli – un’enorme bandiera della Palestina, alta almeno cinque piani.

"Un segno di solidarietà per le vittime dell'ospedale bombardato nella Striscia di Gaza”, fanno sapere dal Comitato degli abitanti delle Vele. Intanto il ‘Comitato Vele’ ha indetto una nuova manifestazione pro-Palestina per venerdì 20 ottobre, alle 16 in piazza Garibaldi a Napoli.

La bandiera è stata esposta sulla Vela Azzurra di Scampia (Napoli)
La bandiera è stata esposta sulla Vela Azzurra di Scampia (Napoli)

Le Vele: “Gaza non è sola”

“Il nostro – spiegano in una nota gli autori dell'iniziativa, gli attivisti del 'Comitato vele’ – vuole essere un segnale inequivocabile, da parte del popolo delle Vele. Un segno di solidarietà e vicinanza alla popolazione di Gaza massacrata in queste ore dall’inaudita furia omicida del governo israeliano nel silenzio colpevole del mondo occidentale”.

Non è la prima volta che il Comitato Vele si schiera con la causa palestinese: già nel maggio del 2021, dopo un attacco sui civili palestinesi, un lungo striscione bianco era stato calato dalla stessa Vela. “Il bombardamento di ieri su uno degli ospedali più grandi della Striscia, che ha ucciso più di 800 persone – continuano gli attivisti – non può lasciare più nessuna coscienza indifferente. Gaza non è sola. In quell’ospedale erano presenti feriti, medici e persone in cerca di un riparo più sicuro delle proprie case. E soprattutto donne e bambini”.

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