Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Banda del buco a Napoli: tunnel sotterranei per commettere furti. Colpo grosso in via Chiaia e all’Ex Ospedale Gesù e Maria

Arrestati nove complici dell'organizzazione criminale. Ecco come agivano e come erano organizzati. Tra la refurtiva, trovati anche libri antichi, statue e cimeli storici

Napoli, 23 novembre 2023 – Scavi nel sottosuolo di Napoli per commettere furti in grande stile. Da negozi di alta moda alle biblioteche storiche, la ‘banda del buco’ entrava in azione con facilità. Ma stamattina è stata sgominata. Sono nove i complici arrestati dai carabinieri di Napoli Centro – cinque persone sono finite in carcere e quattro agli arresti domiciliari – indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio e, in particolare, di furti perpetrati con la cosiddetta ‘tecnica del buco’.

Scoperti i tunnel sotterranei

Sono stati scoperti dai carabinieri degli scavi nel sottosuolo della città per derubare i negozi. Le indagini hanno consentito di individuare il ‘modus operandi’ della banda – che entrava in azione scavando canali derivati dalla rete fognaria – ma anche i ruoli e i compiti dei nove componenti dell'associazione.

Ecco come agiva la banda

La banda entrava in azione con una strategia ben definita, studiata sia a tavolino che con indagini sul posto. Partiva dalla scelta dell'obiettivo del raid notturno, individuato sulla base di ripetuti sopralluoghi finalizzati a verificare il posizionamento e l’accessibilità dalle reti dei sotto servizi e fognarie.

La seconda fase del piano consisteva negli scavi, proprio come nei film degli anni ‘50. Si trattava di una prolungata fase di scavo, le cui operazioni sono arrivate a durare anche due mesi. Poi il piano culminare nella fase esecutiva: il maxi furto.

L’organizzazione criminale

La banda aveva un’organizzazione bene definita: ogni complice aveva un compito e una responsabilità ben precisa. I ladri comunicavano tra loro attraverso dei ‘walkie talkie’ e avevano ruoli ben distinti: dalla sicurezza dell'area del blitz per evitare di essere intercettati durante i furti al monitoraggio discreto del cosiddetto ‘palo’ (la vedetta del la banda) dissimulato anche grazie all'uso di cani da passeggio per sembrare semplici passanti. Le vedette tenevano sott’occhio anche i movimenti delle forze dell'ordine presenti sul territorio.

Colpo grosso in via Chiaia

Gli investigatori attribuiscono alla banda il furto ad un noto negozio di abbigliamento di via Chiaia, nel corso del quale gli indagati – dopo essersi introdotti nella rete dei sotto servizi fognari attraverso una grata in ferro situata in un condominio nel centro storico di Napoli ed avere effettuato una lunga attività di scavo nel sottosuolo urbano – si sono impossessati di scarpe ed abbigliamento d'alta moda, per un valore complessivo di 173 mila euro. La refurtiva è stata poi recuperata e restituita al legittimo proprietario.

Statue, cimeli e libri antichi

Al gruppo criminale viene attribuito anche il furto commesso all'interno dell'ex complesso ospedaliero Gesù e Maria, nel corso del quale gli indagati, dopo essersi introdotti all'interno della biblioteca storica, trafugavano diversi oggetti d'interesse storico-culturale, tra cui una statua, cimeli e testi antichi.

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