Napoli, 28 marzo 2023 - Un giovane, ritenuto appartenente alla galassia anarco-insurrezionalista partenopea, accusato di avere compiuto il 4 marzo 2021 l'attentato ai danni del Consolato Onorario di Grecia a Napoli, è stato arrestato dalla Polizia di Stato. Secondo quanto emerso dalle indagini della Digos (coordinata dal primo dirigente Antonio Bocelli), il giovane, entrato in azione insieme con un complice, per mettere a segno l'attentato ha utilizzato un ordigno di tipo improvvisato e illegale composto da un artificio pirotecnico esplodente denominato "Rambo", assemblato, mediante carta gommata, a una bomboletta spray di deodorante che, al momento della deflagrazione, ha causato conseguenze sia dirompenti che incendiarie. Al ragazzo viene contestata dagli inquirenti (Digos e Procura di Napoli) l'aggravante terroristica ed eversiva dell'ordine democratico: l'attentato aveva l'obiettivo di destabilizzare le istituzioni della Grecia per costringerle ad astenersi o a modificare decisioni attinenti il trattamento carcerario dei condannati per terrorismo.
Bombe cercate online
Ha fatto ricerche sul web per raccogliere informazioni su armi, esplosivi e loro confezionamento, tecniche di guerriglia urbana e sabotaggi. È emerso dall'analisi del cellulare sequestrato durante una perquisizione domiciliare il 26 maggio 2022. Dal dispositivo è stato recuperato anche materiale anarchico, risultato significativo per delineare ulteriormente l'estrema pericolosità dell'indagato e la sua attività di auto addestramento.
Attentato senza rivendicazioni
L'attentato, sebbene mai rivendicato, è apparso subito riconducibile alla galassia anarco-insurrezionalista sia per le sue modalità e per la tipologia dell'ordigno utilizzato, sia per l'esistenza, in quel periodo, di una campagna anarchica di solidarietà internazionale nei confronti di Dimitris Koufondinas, ex membro del sodalizio terroristico greco "17 novembre", detenuto nelle carceri greche e in sciopero della fame. Il responsabile dell'attentato è entrato in azione, con complice ancora non identificato, vestito di nero: è arrivato nei pressi del Consolato indossando sempre una mascherina a protezione del naso e della bocca.
All'individuazione del presunto autore del gesto si è giunti attraverso una indagine di tipo tradizionale, raccogliendo gravi indizi dai video delle telecamere di videosorveglianza. Gli accertamenti sono stati eseguiti dalla Sezione Indagini Elettroniche della IV Divisione del Servizio Polizia Scientifica. Passato al setaccio anche il traffico telefonico in uso all'anarchico. L'attività investigativa ha permesso di ipotizzare anche il luogo esatto, prossimo al Consolato, presso il quale l'indagato e il complice hanno indossato indumenti di copertura totalmente neri al fine di non essere individuati dalle forze dell'ordine.