Domenica 13 Ottobre 2024

Minacce al gestore di un centro sportivo: arrestati un politico e un dirigente comunale nel Napoletano

Un dipendente e un consigliere comunale di Giugliano in Campania avrebbero incassato il denaro in cambio della cancellazione di alcune irregolarità. Il mese scorso era finito in manette l’avvocato che avrebbe fatto da intermediario per una tangente di 15mila euro

SONDRIO, GUARDIA DI FINANZA Esecuzione di sequestro preventivo di beni per un valore pari a circa 1 milione di euro - foto (ANSA/ANP)

L'indagine è stata condotta dalla guardia di finanza, su mandato della procura di Napoli (foto d'archivio)

Napoli, 11 ottobre 2024 - Sotto i riflettori la concessione di un centro sportivo nel Napoletano, arrestati per concussione un consigliere comunale e un dirigente di Giugliano in Campania. Secondo la procura di Napoli, i due indagati avrebbero minacciato l’imprenditore che gestisce l’impianto comunale alla periferia della città.

Stamattina, la guardia di finanza ha eseguito l’ordinanza di misura cautelare e i due uomini - un politico locale e il dirigente comunale preposto all'ufficio per le Politiche Sociali, Cultura e Sport - sono finiti ai domiciliari. Il 4 settembre era già stato arrestato in flagranza di reato l’avvocato che ha fatto da intermediario su una tangente da 15mila euro.

Minacce all’imprenditore

Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due uomini dovranno rispondere del reato di concussione ai danni di un imprenditore locale, gestore di un centro sportivo nella periferia di Giugliano, in regime di concessione comunale. Un impianto con campi da padel, tennis, calcio a 5 e servizi di ristorazione.

La condotta contestata al politico e al dirigente comunale ha come oggetto le presunte reiterate minacce rivolte all'imprenditore, a seguito di controlli effettuati dalla polizia municipale. I due avrebbero chiesto somme di denaro in cambio dell'eliminazione di alcune irregolarità riscontrate nell’impianto, minacciando la revoca della concessione relativa alla gestione del centro sportivo.

Le richieste di denaro

In tal modo, gli indagati, in qualità di pubblici ufficiali ed abusando del potere loro conferito, dopo una richiesta iniziale di 30mila euro, avrebbero costretto il titolare del centro a versare nelle loro tasche la somma di 15mila euro.

“Gli accertamenti svolti - si legge in una nota a firma della procuratrice Maria Antonietta Troncone - condotti anche con servizi di osservazione, pedinamento e controllo, a seguito della denuncia dell'imprenditore, hanno già consentito, il 4 settembre, di arrestare in flagranza di reato un avvocato, che fungeva da intermediario, al quale veniva consegnata, presso il suo studio legale, la somma di denaro da destinare poi agli amministratori locali”.

Le perquisizioni

Dopo l’arresto dell’intermediario, sono state perquisite le abitazioni e gli uffici degli indagati, ordinate dalla procura di Napoli Nord. “L'esito degli interventi ha corroborato i gravi indizi di colpevolezza emersi a carico degli indagati, in ordine al reato di concussione”, sottolinea la nota della procura napoletana.