Napoli, 28 gennaio 2023 - Un distretto dove i reati predatori generano insicurezza, diminuiscono gli omicidi di camorra ma aumentano furti e rapina. É la sintesi dell'andamento dei reati nel distretto della Corte di Appello di Napoli registrati nel 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. Nello specifico, gli omicidi volontari calano da 39 a 35, mentre gli agguati mortali di tipo mafioso segnano un -13,33% (sono stati 13 invece di 15). Segno meno anche per i tentati omicidi che passano da 77 a 69. Per i furti, nel 2022 ne sono stati denunciati 64.043 rispetto ai 57.658 del 2021, con un incremento dell'11%. Tra questi, spiccano gli scippi (+17,96 ossia 2016 invece di 1.709%) e i furti commessi in appartamento (+11,71% ovvero 3.692 rispetto ai 3.305 del 2021). Diminuiscono quelli di opere d'arte e di materiale archeologico (-37,50% passando da 16 a 10 episodi). Per quanto riguarda le violenze sessuali c'è una leggera flessione del 3,35% (202 invece di 209). In salita anche le rapine (+21,66%) ossia 3.426 episodi contro i 2.816 dello stesso periodo del 2021: sono 2.389 i reati commessi in strada, l'anno precedente erano 1.859. Anno giudiziario: preoccupano mafia, baby gang, ultras. Violenza su donne: 26% dei reati Movida violenta ai Quartieri Spagnoli, 26enne in carcere per tentato omicidio
Minori con cellulare e coltello: il 'caso' Salerno
"La matrice comune che caratterizza la natura dei reati registrati in questo ultimo anno è che la maggior parte di essi (risse, lesioni gravi e gravissime, tentati omicidi, stalking, minacce semplici o gravi) sono il sintomo del disagio vissuto dai minori del distretto. Il fenomeno di cui parliamo è, si badi, un fenomeno nazionale ma esso assume nel distretto di Salerno connotati particolari: l'aggressività dei minori salernitani non è frutto di disagio sociale ed economico, disagio che caratterizza la maggior parte delle azioni violente dei coetanei della limitrofa Napoli, ma piuttosto un disagio potremmo definire 'esistenziale'". E' quanto si legge tra le considerazioni del procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Salerno contenute nella relazione sull'amministrazione della giustizia nel distretto salernitano in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. "Litigare, aggredire, offendere - viene specificato - sembrano essere per i giovani salernitani normali affermazioni della propria personalità. Ormai i minori girano la sera, ancorché in previsione di semplici uscite tra amici, con in tasca strumenti atti ad offendere. Insomma, i coltelli, i tirapugni sono diventati oggetti che potremmo definire di moda che i giovani salernitani trovano indispensabili come il telefono cellulare. E questo perché la risoluzione di una discussione, di una disputa, di uno scontro viene dai ragazzi meglio affrontata armi in pugno". "E che di disagio esistenziale si tratti è evidente nel fatto che tali condotte illecite sono a volte messe in atto da minori provenienti da famiglie normo-costituite e prive di problemi economici", viene concluso. Avvocata Titti Troianello prima donna a presiedere l'Ordine di Napoli che risale al 1780
Riello: "Carenza di personale cronica al 25%"
"Non possiamo ottemperare con regolarità alle prescrizioni del Pnrr, su cui sono stati fatti cospicui investimenti dallo Stato: bisogna porre rimedio con urgenza a questa situazione. La carenza di personale è cronica". Questo l'allarme lanciato dal presidente vicario della Corte d'Appello di Napoli Eugenio Forgillo, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario del Distretto di Napoli. "Più volte è stato segnalato come il rapporto tra magistrati e personale in organico sia strutturalmente insoddisfacente e tutti gli uffici del distretto presentano carenze di organico, specialmente di personale amministrativo, nonostante le cospicue recenti assunzioni di assistenti giudiziari. La scopertura nel distretto supera il 25%, con punte di criticità assoluta per le figure di direttore amministrativo e cancelliere", spiega. La consistente sproporzione tra forza lavoro e procedimenti pendenti non è agevolmente risolvibile con progressivi aumenti di produttività, "anche perchè, oltre un certo limite, si rischia di far decadere eccessivamente la qualità della resa". continua, sottolineando comunque "la buona produttivita' riscontrata in quest'ultimo anno, in misura maggiore all'anno precedente, caratterizzato dalle lungaggini dovute alla pandemia: la resa è stata quasi ovunque maggiore, caratterizzata da un miglioramento di performance intorno al 59%".
Legge Cartabia: "Depenalizzazione cammuffata"
Per il procuratore generale di Napoli Luigi Riello la "Legge Cartabia è una depenalizzazione camuffata". È quanto si legge nella sua relazione distribuita all'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Credo che ricorrere ad una legge 'spazzafascicoli', o se volete ad una strisciante amnistia, sia una strada più comoda e facile che procedere ad una effettiva razionalizzazione del processo" scrive Riello. Anche se il Procuratore durante il suo intervento ha utilizzato toni più morbidi, parlando di una legge che anche avendo aspetti positivi "può far quadrare le statistiche ma non i diritti dei cittadini". Napoli, rapina in villa all'alba: famiglia tenuta in ostaggio da 8 malviventi Camorra, operazione contro clan Mazzarella: 24 arresti per spaccio ed estorsione