Napoli, 21 luglio 2021 - “Il G20 è una farsa, qui si muore per la Terra dei Fuochi”. È un grido di allarme quello lanciato dai movimenti ambientalisti napoletani, che oggi hanno dato inizio a un “contro-forum” in vista del G20 Ambiente di domani a Napoli. Una scelta, quella di tenere il vertice tra i 20 ministri dell'Ambiente nel capoluogo campano, che i movimenti giudicano “una provocazione”, visto che in Campania “a distanza di anni ancora si muore” per i veleni e rifiuti tossici interrati negli anni nella zona tra Napoli e Caserta.
I movimenti chiedono ai grandi della terra che al centro dei processi produttivi si rimettano le persone, la loro cura, il loro benessere. “Purtroppo sappiamo già che le nostre richieste saranno disattese - afferma Vincenzo Tosti, di Stop Biocidio - sono oltre 20 anni che evidenziamo la necessità di un'inversione di rotta nelle scelte politiche ed economiche. I cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti, ma il processo produttivo continua ad essere incentrato sul lucro, sul profitto di pochi e di questo la Terra dei Fuochi è un emblema perché non si può continuare a pensare che si possa risolvere solo con sistemi come la videosorveglianza, ma è necessario che le imprese riconvertano i loro processi produttivi nella direzione della sostenibilità”.
“Jatavenne”: l'urlo degli ambientalisti al controforum
Nel corso della giornata, divisa in tre sessioni, ci saranno anche collegamenti con i No Tav, il Comitato “No Grandi Navi” e di esponenti internazionali dei movimenti ambientalisti, tra cui dall'India Vandana Shiva. Il controforum è visto anche come un'occasione durante la quale i movimenti vogliono riappropriarsi di parole d'ordine come sostenibilità e transizione ecologica, temi che, evidenzia Davide Dioguardi di BeesAgainstG20, “la controparte ci ha rubato in modo illegittimo perché i Governi si riempiono la bocca di politiche green e sostenibili, ma poi nel concreto nulla è mai stato fatto e questo G20 sarà un'ulteriore passerella, un'occasione per un'alta fotografia di gruppo, per blindare una città e basta”.
Nell'agenda di oggi, ci sarà anche un momento di confronto e di programmazione per le iniziative future che prelude alla manifestazione che i movimenti terranno domani pomeriggio, con un corteo che partirà da piazza Dante alle 16. Dita puntate anche contro il Pnrr approvato dal Governo italiano e dall'Unione europea. “Il Pnrr sta proponendo una transizione ecologica fittizia - afferma Zidane, rappresentate di 'Friday for Future' -: le grandi potenze mondiali, tra cui anche il nostro Paese, non hanno alcuna intenzione di fermare lo sfruttamento dei territori”.