Napoli, 7 novembre 2023 – Dopo una giornata di polemiche sull’allerta arancione ai Campi Flegrei, Musumeci rassicura: “La commissione Grandi Rischi conferma di mantenere l'allerta gialla”. Secondo gli esperti, “il sisma si stia evolvendo e quindi in questo momento l'allerta gialla è ampiamente confermata. Non c'è allarme, va detto in maniera chiara”, sottolinea il ministro alla Protezione civile.
Stamattina il Dl sui Campi Flegrei è passato in Commissione Ambiente. Il decreto "assegna alla ragione Campania il compito di stilare un piano di comunicazione per gli abitanti" dell'area interessata. "Ebbene, il 27 novembre il piano destinato a chi vive li sarà pronto". Lo ha annunciato il ministro Nello Musumeci, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi che ha visto attorno al tavolo tutti i sindaci dell'area interessata e gli esperti.
Bacoli: “Allerta arancione? Come una pandemia bis”
Allerta arancione ai Campi Flegrei? “Sarebbe una pandemia bis per 500mila persone”. È il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, a sollevare nuovamente la polemica sulla proposta del ministro Musumeci di istituire uno stato di allerta arancione sulla zona sismica di Napoli e dintorni, così da poter sbloccare in tempi rapidi risorse e piani di evacuazione in caso il bradisismo in atto si faccia più pericoloso.
Musumeci si difende. “Ho solo riportato il verbale della Commissione grandi rischi di cui le autorità erano in possesso, un verbale che tra l'altro non parla di livello arancione, ma di un eventuale livello superiore”, ha detto in audizione. Ma ai napoletano quella parola ‘arancione’ proprio non piace: ecco perché.
Musumeci: “Bisogna prepararsi”
“La commissione Grandi Rischi ci ha comunicato che bisogna prepararsi all'eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto al giallo”, ovvero pericolo arancione. Lo ha detto questa mattina il ministro Nello Musumeci in audizione alla commissione Ambiente. “L'insieme dei risultati scientifici – ha sottolineato – rafforza l'evidenza del coinvolgimento di magma nell'attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo”.
“Con questo rischio dobbiamo conviverci ed è giusto che la popolazione sia informata – ha sottolineato stamattina Nello Musumeci – anche io vivrei sui Campi flegrei se avessi lì la casa del nonno, ma vorrei essere informato sulle buone pratiche. Non informare la popolazione è una grave responsabilità. La popolazione non va allarmata, ma responsabilizzata”.
La polemica: ecco perché
“Lo stato di allerta arancione nei Campi Flegrei rappresenterebbe una pandemia bis per 500mila persone. Le parole sbagliate del ministro Musumeci stanno facendo molti più danni delle scosse di magnitudo 4.2: si tratta di allarmismo abnorme, non supportato da dati scientifici”. A dirlo è Josi Gerardo Della Ragione, il primo cittadino di Bacoli: 25mila abitanti a ridosso di Pozzuoli.
“Si rischia un'enorme depressione economica e sociale che farà scappare le persone, non per il bradisismo, ma per la conseguente crisi lavorativa”, continua il sindaco. “Lo Stato, anziché spaventare i cittadini, dovrebbe sollecitare l'evacuazione volontaria con contributi economici”.
La stoccata ai sindaci: “I turisti vanno sull’Etna”
Nessun allarmismo per i Campi Flegrei, ma nemmeno “nessuna minimizzazione perché la popolazione va informata e perché bisogna imparare a convivere con il rischio”. Arriva la stoccata di Musumeci alla polemica dei sindaci della zona sismica, contrari alla definizione dell’allerta arancione per paura di perdere lavoro. E Musumeci chiama in causa l'Etna: “Non dobbiamo pensare o preoccuparci del calo del turismo che non ha motivo di essere. È come se i turisti cessassero di andare sull'Etna solo perché si tratta di un vulcano attivo”.
La proposta dei sindaci
“Bisogna lavorare affinché i Campi Flegrei siano ancora più resilienti, potenziando i costoni”, dice il sindaco di Bacoli, la cui posizione è condivisa da molti suoi colleghi dell’area flegrea. “Realizziamo le vie di fuga, anziché costringere alla fuga i cittadini. Incontreremo a Roma il ministro Musumeci, perché non è possibile fare protezione civile senza coinvolgere i sindaci: serve rispetto per le istituzioni del territorio”.
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