Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Sant’Antimo, insulti, sputi e aggressioni contro il compagno di scuola disabile: arrestati tre bulli per atti persecutori e violenza sessuale di gruppo

La madre della vittima, un ragazzo con ritardo cognitivo, ha denunciato le violenze subite dal figlio. Alcune sarebbero state riprese con gli smartphone

Violenze contro il compagno di scuola (foto d'archivio)

Sant’Antimo (Napoli), 14 novembre 2023 – Emerge oggi un “gravissimo atto di bullismo” con vittima un minore con disabilità, come lo definiscono gli investigatori, una serie di aggressioni e violenze verbali e fisiche compiute nel mese di marzo tra un gruppo di compagni di scuola di Sant’Antimo, nel Napoletano. Tre giovani, di cui uno minorenne all’epoca dei fatti, sono stati arrestati oggi dai carabinieri con l’accusa di atti persecutori e violenza sessuale di gruppo nei confronti di un ragazzo minorenne con ritardo cognitivo.

Le violenze

Insulti, sputi e altri atti denigratori nei confronti del compagno di scuola portatore di handicap, tra anche avergli urinato sul corpo oppure averlo colpito sui genitali. E alcune di queste violenze sarebbero state anche riprese con degli smartphone. Su quanto subito dal minore con disabilità in provincia di Napoli hanno indagato in questi mesi i carabinieri della tenenza di Sant'Antimo che sono ora arrivati ad eseguire le ordinanze applicative di misura cautelare, emesse su richiesta della procura di Napoli Nord e della procura per i minorenni di Napoli, nei confronti di tre ragazzi compagni di scuola della vittima.

La denuncia della madre

I tre indagati, tra cui uno era minorenne quando sono accadute le violenze, sono gravemente indiziati, in concorso tra loro e a vario titolo, di atti persecutori e violenza sessuale di gruppo con l'aggravante di aver agito approfittando della debolezza psichica e del ritardo cognitivo della vittima. I fatti sarebbero avvenuti lo scorso marzo ma sono emersi solo di recente, in seguito al successivo intervento della madre della vittima, che si è rivolta ai carabinieri di Sant'Antimo, attivando così le investigazioni dirette dalle due procure.

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