Napoli, 20 novembre 2021 - Delegazioni da diverse città d'Italia hanno partecipato questa alla manifestazione in piazza del Gesù oggi 20 novembre a Napoli in difesa dell'acqua pubblica e contro gli obiettivi del Pnrr che, secondo gli organizzatori dell'iniziativa, “in combinato con il Ddl Concorrenza penalizzano il servizio idrico, in particolare nel Sud e mirano alla sua definitiva privatizzazione”. Tra i timori espressi dai manifestanti il rischio che si vanifichi la volontà espressa con il referendum del 2011 sull'acqua pubblica. Il corteo di oggi è stato preceduto da una Carovana dell'Acqua che ha visto numerose iniziative, dal Piemonte alla Calabria, da Bologna a Lecce. Negli interventi dei partecipanti l'indicazione dei motivi di opposizione al Pnrr e di richiesta di ritiro della circolare che ne regola l'applicazione. Forum nazionale dei movimenti per l'acqua, coordinamento regionale campano per l' acqua pubblica e comitato acqua pubblica Napoli alcuni dei promotori dell'iniziativa.
In corteo anche il missionario comboniano padre Alex Zanotelli
“Giù le mani dall'acqua. Come si fa a privatizzare la madre? L'acqua è la madre di tutta la vita del pianeta, come abbiamo fatto a pensare di privatizzarla?'' dice padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, insieme alla Carovana dell'acqua oggi a Napoli. Zanotelli ricorda il referendum ''che abbiamo vinto e ci dice che non si può fare profitto sull'acqua. Il Governo Draghi purtroppo continua a privatizzare acqua, sia col ddl sicurezza in particolare con la art. 6 che con il Pnnr . Non possiamo accettare questo''.
Cgil Campania ricorda il referendum sui beni comuni del 2011
"Oggi più che mai riteniamo necessario scendere in piazza al fianco dei movimenti che difendono le risorse idriche come bene comune da ogni tentativo di speculazione". È quanto si legge nella nota diffusa dalla Cgil Campania per la manifestazione nazionale che si è tenuta oggi a Napoli e che conclude la mobilitazione, partita da Lecce, "per continuare il percorso di difesa del referendum sull'acqua e sventare i tentativi di privatizzazione che oggi di nuovo si riaffacciano, legati all'attuazione del Pnrr e rilanciati apertamente col DL Concorrenza".
"Sono trascorsi 10 anni dal referendum sui beni comuni, l'acqua pubblica e per il rifiuto di politiche energetiche legate al nucleare. In Campania i due quesiti relativi ai Processi di privatizzazione e al profitto sull'acqua furono approvati dal 97,8% dei votanti”, ricorda la Cgil regionale “i tentativi di sabotare gli esiti di quel referendum sono stati numerosi nel corso di questi dieci anni e siamo ancora lontani dalla piena riaffermazione del principio della gestione prevalentemente pubblica dell'acqua".
L’Abc Napoli, totalmente pubblica
"Oggi col DL Concorrenza - precisa la Cgil - si torna a imporre alla amministrazioni locali la logica delle privatizzazioni delle società partecipate, ignorando che nel nostro territorio sono nate anche esperienze virtuose come quella di Abc Napoli prima azienda in Italia completamente pubblica recependo gli esiti del referendum”
Il sindaco Manfredi sul futuro di Abc Napoli
"Oggi abbiamo un'azienda speciale per la gestione dell'acqua. Il mio obiettivo è solo che questa azienda funzioni bene, sia in equilibrio e garantisca servizi ai cittadini, è quello che i cittadini chiedono. Non abbiamo ancora analizzato le conseguenze del disegno di legge sulla concorrenza e l'impatto che potrà avere sull'erogazione dei servizi. Ma, al momento, rispetto al tema che l'azienda dell'acqua resti pubblica, non c'è stato nessun cambiamento di posizione" ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, interpellato nei giorni scorsi a margine di una conferenza stampa nella sede dell'università Federico II.