Napoli, 21 febbraio 2025 - La corsa in ospedale del 24enne Vincenzo Loffredo con la piccola Giulia tra le braccia è stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza della clinica Villa dei Fiori di Acerra. Sono gli ultimi istanti di vita della bimba di nove mesi che - secondo il racconto del padre, indagato a piede libero per omicidio colposo - nella notte tra sabato e domenica è stata aggredita dal pitbull di famiglia mentre dormiva sul lettone dei genitori. Ecco cosa non torna nel caso di Acerra, o tanti punti oscuri: dall’appartamento ripulito dal sangue ai risultati dell’autopsia in contrasto col racconto del papà.
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Le immagini al vaglio: cosa cercano gli inquirenti
Secondo quanto si apprende, anche queste immagini sono al vaglio degli inquirenti, così come quelle delle telecamere di videosorveglianza del Comune di Acerra e di edifici privati posizionate nel poloso quartiere Ice Snei, dove la piccola viveva insieme ai genitori.
Queste ultime registrazioni servirebbero per capire se Loffredo abbia lasciato la piccola da sola nell'appartamento con i suoi due cani, il pitbull senza microchip e la meticcia. Nelle immagini immortalate dalle telecamere dell'ospedale si vedrebbe solo la corsa del papà, che stringeva il fagottino tra le braccia, verso il pronto soccorso, dove la bimba è stata accettata in codice ‘rosso-molto critico’.
Le incongruenze nel caso di Giulia
Sono tante le incongruenze e gli aspetti ancora non chiari dell'inchiesta sulla morte della piccola Giulia Loffredo, un'inchiesta sulla quale la procura di Nola e la polizia mantengono un riserbo totale.
In primo luogo, le cause della morte. Le indiscrezioni sui risultati dell'autopsia, già eseguita, parlano di ferite lacero contuse al volto, compatibili con i morsi di un cane, mentre è controverso il particolare della rottura dell'osso del collo, circostanza che però stride con quanto avrebbe dichiarato il padre della bambina, che l'avrebbe portata ancora viva nella clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove poi è morta, come avrebbe confermato la struttura ospedaliera.
Sempre secondo indiscrezioni, sul collo della piccola l'autopsia avrebbe riscontrato solo contusioni. Anche su questo aspetto inquirenti e investigatori tacciono, anche se nell'atto con cui la procura di Nola nomina i propri consulenti tecnici per l'autopsia – il medico legale Maurizio Saliva e l'anatomopatologo Antonio Perna – si sottolinea che la
bimba è stata sicuramente uccisa dal cane.
Il padre indagato per omicidio colposo
Viene infatti evidenziato che Loffredo è indagato per omicidio colposo "perchè in qualità di genitore avente in custodia la figlia minore Giulia, ometteva la vigilanza e custodia del cane pitbull in suo possesso, il quale aggrediva la minore provocandole lesioni personali che determinavano la morte".
La scena del ‘crimine’ ripulita dai familiari
Il cane, però non presenterebbe macchie di sangue sul muso ed è per questo che si attendono le analisi sulle feci di Tyson e dell'altro cane della famiglia alla ricerca di tracce organiche della bambina. Il sangue che avrebbe sporcato la stanza da letto, inoltre, ora è scomparso: lo avrebbero pulito - ennesima anomalia - alcuni familiari della bambina prima del secondo sopralluogo della polizia.
Istanza per un altro interrogatorio
Al riguardo l'avvocato Luigi Montano, legale di Vincenzo Loffredo, presenterà istanza per un ulteriore interrogatorio del 24enne "per chiarire la sua estraneità alla pulizia dell'appartamento". La scoperta dell'inquinamento della scena teatro dell'aggressione è stata fatta mercoledì mattina. I familiari di Loffredo, che potrebbero essere i 'responsabili' della pulizia, avrebbero riferito che quando sono entrati nell'appartamento non c'erano i sigilli.