{{IMG_SX}}Faenza (Ravenna), 1 dicembre 2008 - Altro che indipendenti. Chiamateli giganti quelli del 'Mei'. Dal nulla hanno saputo creare un evento spaziale, il meeting delle etichette indipendenti dedicato alla musica indie, ormai incontenibile per una cittadina misurata come Faenza. "Nel 1997, la prima volta - rammenta Giordano Sangiorgi, anima assoluta del 'Mei', organizzato dall’associazione di discografici Audiocoop in collaborazione con il Comune di Faenza, la Provincia di Ravenna e la regione Emilia-Romagna - si contavano appena una trentina di espositori e una dozzina di band. E sbrigammo tutto in un giorno solo...".
Ben altri numeri per l’edizione chiusasi ieri sera, con il concertone di Nicola Piovani: 300 espositori ("e a tanti altri abbiamo dovuto dire di no per motivi di spazio", sottolinea Sangiorgi), centinaia di giornalisti, 400 fra concerti e showcase, teatro Masini regolarmente stipato e 8 tendoni per globali 15mila metri destinati a contenere il tutto. Un successone, traducibile in alberghi al completo, un afflusso di almeno 35mila visitatori e un discreto indotto per Faenza, il che non fa mai male in periodi di magra come questi.
"Non ci ha fermati nemmeno il maltempo - afferma sornione Sangiorgi -, semplicemente perché il 'Mei' è ormai inarrestabile, lo dimostra anche la folla della notte bianca di sabato".
L’impressione è quella di un treno lanciato a mille chilometri all’ora: del Meeting piace da morire la combinazione “musica da ascoltare e anche da approfondire”, fra show, convegni e presentazioni di libri. Hanno fatto il pienone gli incontri dedicati ai nuovi modelli di distribuzione digitale della musica, l’ascolto guidato al nuovo album di Niccolò Fabi e la presentazione del libro di Morgan, bizzarramente intitolato In pArte Morgan. E poi i concerti, solo un paio di esempi: tutto esaurito al teatro Masini per la serata con Bandabardò, Daniele Silvestri e Tricarico, mentre l’auditorium Sant’Umiltà è stato invaso dal sottile fascino rurale delle suggestioni d’Appennino, fra musica e poesia, sussurrate da Giovanni Lindo Ferretti, accompagnato solo dalla tenue litanìa di un violino.
Successo di critica, numeri in vertiginosa crescita: ma dove vuole arrivare il 'Mei'? "Ormai è diventata una realtà troppo grande - conclude Sangiorgi - occorre assolutamente l’intervento delle istituzioni, necessario a trasformare il 'Mei' nella vetrina della nuova canzone italiana a integrazione del festival di Sanremo. In questo modo potrebbe nascere la piattaforma di tutta la musica italiana".
Gianmarco Mazzi, direttore artistico musicale del Festival di Sanremo 2009 assieme a Paolo Bonolis, gli risponde in diretta (via telefono): "Invito le etichette presenti al 'Mei' ad inviare materiale: quest’anno Sanremo offre una grande opportunità agli indipendenti con la categoria Sanremo Festival.59 la cui selezione avverrà su internet. Una categoria che potrebbe svilupparsi moltissimo nei prossimi anni". I piccoli indipendenti sognano in grande. E vanno avanti.
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