Sono alcune delle soprese del nuovo album di Mina, 'Todavia', il primo cantato tutto in spagnolo della cantante e concepito proprio per accontentare la forte domanda del mondo latino (Spagna e Sudamerica, ma anche California e Florida), dove sono in costante aumento i siti internet a lei dedicati ma anche le giovani cantanti che rieseguono i brani del suo repertorio.
Per non parlare del musical 'Mina... che cosa sei?!' costruito sulle sue canzoni da Valeria Ambrosio ed Elena Roger e arrivato in Italia l'anno scorso dopo tre anni di repliche a Buenos Aires. O delle presenza quasi costante di sue canzoni nei film di Pedro Almodovar. Non a caso la maggior parte delle canzoni che Mina ha inciso nella sua carriera in una lingua diversa dall'italiano sono, appunto, quelle cantate in spagnolo: la cifra complessiva supera i cento titoli.
Il nuovo disco, che conta 14 brani ed esce in contemporanea domani in Italia, in Spagna e in America Latina, contiene 9 canzoni relativamente recenti del repertorio di Mina - degli ultimi 15 anni, suppergiù - quasi tutte riarrangiate e risuonate e tutte chiaramente ricantate: 'Grande amor' ('Grande amore' dall'album 'Olio' del 1999), 'Vuela por mi vida' ('Volami nel cuore da 'Cremona', 1996), 'Llevate ahora' ('Portati via da 'Bula Bula', 2005, 'Corazon felino ('Brivido felino' da 'Mina Celentano', 1998), che è il singolo che ha anticipato l'album, 'Uvas maduras' ('Succhiando l'uva' da 'Veleno', 2002), 'Nieve' ('Neve' da 'Sorelle Lumière', 1992), 'Agua y sal' ('Acqua e sale' da 'Mina Celentano', 1998), 'No se si eres tu' ('Sei o non sei' da 'Bula Bula', 2005), 'Como estas?' ('Come stai?' da 'Sorelle Lumière', 1992).
Poi il progetto del disco si è arricchito di tre 'classici' ('Parole parole', 'Un anno d'amore', cantata in spagnolo insieme a Diego 'El Cigala, uno dei cantautori di flamenco più rinomati, e 'Questione di feeling') e di alcuni duetti - due dei quali per canzoni che Mina non aveva mai registrato prima d'ora: 'Valsinha', scritta nel 1971 da Vinicius de Moraes e scelta da Chico Buarque de Hollanda (che la canta con lei nell'album), e 'Sin piedad', scelta da Joan Manuel Serrat, che l'ha scritta nel 2002 e la esegue qui con Mina.
Fra le canzoni di 'Todavia', soltanto di 'Un anno d'amore' Mina aveva già inciso a suo tempo una versione spagnola. Avvenne nel 1965, e il disco uscì solo nel mercato sudamericano (in un secondo tempo venne distribuito anche in Spagna, dove la canzone era stata inizialmente commercializzata in versione originale italiana). Il testo del duetto con Diego 'El Cigala' incluso in 'Todavia' non è, però, quello cantato da Mina in 'Un aqo de amor' versione 1965, ma quello rielaborato da Pedro Almodòvar per la cantante pop-rock spagnola Luz Casal.
Quasi incredulo della collaborazione con Mina in 'Parole parolè, nel ruolo che fu di Alberto Lupo nei primi anni '70, il calciatore Javier Zanetti: "Mai avrei pensato di essere parte di un progetto così importante. Sono un appassionato di musica ed essere presente con i migliori per me significa realizzare un sogno. È troppo. Mi sento un privilegiato", dice il capitano neroazzurro.
Molto emozionato (sia dalla collaborazione con Mina che dal confronto con Riccardo Cocciante) anche Tiziano Ferro: "Conoscere Mina - afferma il cantautore di Latina, anche lui molto amato nei Paesi latini- credo sia una delle aspirazioni massime di ogni amante della musica italiana, collaborare con lei un'esperienza unica ed altamente formativa. Sono onorato abbia pensato anche a me all'interno di un progetto importante di grande respiro internazionale. 'Questione di feeling' è uno dei brani che preferisco del repertorio di Mina, ho avuto la fortuna di poterlo scegliere liberamente. Il primo ostacolo mentale da superare è stata l'idea di donare un'impronta tutta mia al brano, senza temere il confronto con la storica interpretazione di Cocciante. La registrazione è stata veloce e toccante, un'esperienza memorabile", assicura Ferro.
La gratitudine di Miguel Bosè è poi una vera e propria dichiarazione d'amore: "Penso di amare Mina da quando ho l'uso della ragione e per di più ciecamente, in modo incondizionato. Parlare delle sue doti vocali è superfluo, tutti noi le conosciamo bene. Ma al di là della sua voce unica, eccezionale, che ha osato ogni cosa, dal pop al jazz, dalle ballate alla dance, Mina è stata per le donne il simbolo di una rivoluzione generale. Audace, trasgressiva, potente, coraggiosa, sfacciata, innovatrice, capricciosa, radicale? sono solo alcuni degli aggettivi coi quali potrei definirla. È stata, tra le altre cose, la prima a depilarsi le sopracciglia, a truccarsi in stile circense, a cantare storpiando l'italiano".
Secondo il cantante e attore spagnolo, insomma, Mina "continua ad essere, in assoluto, 'la grande diva e temo anche l'ultima della sua specie". "E ovviamente -aggiunge Bosè- quando 'l'imperatrice mi ha invitato a cantare insieme a lei, sono accorso immediatamente, come farebbe un servo, perchè un tale onore lei lo riserva solo ad alcuni, molto pochi, e lo concede molto raramente. Grazie Mina, forse un giorno capirai".
A 'tradurre in spagnolo la maggior parte dei brani sono stati Mila Ortiz e Lele Cerri. Ma è Massimiliano Pani, figlio di Mina e da moltissimi anni suo fedele collaboratore ed arrangiatore, a sottolineare che, "dal punto di vista delle atmosfere sonore e degli arrangiamenti, 'Todavia' non è un disco 'latineggiante': nè intendeva esserlo". "L'album -sottolinea Pani- vuole invece dare una testimonianza dell'artista Mina così com'è oggi, 'riflessa' in lingua diversa dall'italiano ma sempre a modo suo, fedele al proprio stile e alla propria cifra espressiva". Da qui l'idea della copertina di Mauro Balletti, in cui Mina compare allo specchio ma con gli occhi di colore diverso
© Riproduzione riservata