Martedì 16 Luglio 2024

Stefano Ricci e la Cambogia. La grande avventura della vita per l’esploratore contemporaneo

Dopo la presentazione del progetto SR Explorer-Mission Cambogia lo scorso 27 maggio al Teatro Gerolamo di Milano Niccolò...

di Eva Desiderio

Dopo la presentazione del progetto SR Explorer-Mission Cambogia lo scorso 27 maggio al Teatro Gerolamo di Milano Niccolò e Filippo Ricci, rispettivamente amministratore delegato e direttore creativo di Stefano Ricci SpA, sono subito partiti per New York il 29 maggio per presentare la collezione alla stampa americana al The Explorers Club, storica sede degli esploratori di tutto il mondo, inaugurata 100 anni fa sulla 70ª strada e Park Avenue, la cui bandiera accompagna dal 1925 le spedizioni più importanti del mondo. Dopo aver riconosciuto ufficialmente la conquista del Polo Nord (1909), quella del Polo Sud (1911), quella del Everest (1953) e la profondità della Fossa delle Marianne (1960), questo vessillo è stato portato sulla luna da Neil Armstrong e Buzz Aldrin.

"Nell’accogliere la famiglia Ricci al The Explorers Club, riconosciamo nei suoi valori e in questo mission program il Dna più autentico delle spedizioni scientifiche e della difesa del pianeta", ha dichiarato Richard Garriott, Presidente di The Explorers Club. Un luogo del mito, insomma, scelto per mostrare la campagna scattata in Cambogia dal grandissimo fotografo Steve McCurry che si è cimentato alla grande tra luoghi mitici della Cambogia e i capi della collezione Stefano Ricci per la primavera-estate 2025 riuscendo ancora una volta a fare un progetto di cultura ed arte che è diventato anche il volume che illustra questo suo magistrale lavoro. Che potrebbe anche trovare un seguito presto, come la famiglia Ricci spera, forse in una nuova avventura internazionale.

In questi giorni di Pitti Uomo 106 viene mostrata in Fortezza la collezione per l’estate 2025, come sempre a tutta esclusività, ricca di lavorazioni certosine realizzate ancora tutte a mano nell’headquarter dell’azienda alle Caldine, nel comune di Fiesole. Un inno alla bellezza e maestria sartoriali senza uguali, uno scrigno di prodotti esclusivi per davvero che hanno fatto fare alla Stefano Ricci SpA un grande salto sui mercati del mondo con ricavi record nel 2023 pari a 215 milioni di euro (+43% rispetto al 2022) come racconta l’ad Niccolò Ricci, orgoglioso delle 50 nuove assunzioni in Italia.

Per una moda maschile che attinge linfa dalla natura e dall’avventura della vita, eterna compagna dell’uomo nel tempo e nel presente, coi sogni che non finiscono mai, con il viaggio che si traduce in metafora di felicità anche vestendo il corpo. In Cambogia gli scatti di Steve McCurry hanno fermato un tempo sospeso, ricco di emozioni. Una ricerca infinita dell’altrove, anche attraverso lo stile di un uomo che non si stanca mai di esplorare il mondo, fuori e dentro di sé. Un’eleganza timeless che vuol dare nuova vita ai miti vestimentari dell’antichità rileggendoli attraverso la natura, i colori della giungla cambogiana, l’armonia delle acque, il mistero arcano dei templi dell’antica Angor Wat, e proiettandoli in un contemporaneo ricco di valori, di imprese ardite, di energia spirituale, di vita moderna.

Un protagonista della vita di oggi, colto, riflessivo, curioso del mondo, mosso da istanze spirituali e naturali, che passa dal jet alle rive del Mekong con la giacca sahariana in cotone e lino del colore delle radici degli alberi secolari, con la camicia di lino ammorbidito e reso carezzevole dall’aloe con le tasche impreziosite dal segno di un piccolo ottagono, simbolo della maison Stefano Ricci, con la field jacket in cotone e nylon per le lunghe traversate della memoria e del futuro con le toppe sulle maniche, con la maglieria a righe mosse, coi bottoni in corno e le fodere meraviglia.

Per sentirsi un po’ come Steve Mc Curry, incantato davanti alle danzatrici Apsara vestite d’oro come dee della terra o davanti alla serenità spaziale dei monaci dei santuari nascosti nella giungla. Per un’estate 2025 all’insegna di un capo simbolo come la giacca-camicia realizzata con la maestria artigianale propria della grande sartoria della maison fiorentina, che riprende le forme a tutto comfort anni Novanta. Tocchi military con la cintura in vita, nella gamma dei colori che spaziano dai naturali ai verdi pelle d’elefante, blu del cielo della Cambogia, gialli intensi, ruggine, rossi aranciati come quelli delle tuniche dei monaci buddhisti.