È il marchio re dell’alta moda maschile. Unico al mondo per eccellenza di prodotto e di materia, internazionalità, visione, progetti, tenacia. Capace però di vestire anche i più giovani con collezioni che ad ogni stagione sorprendono per velocità e contemporaneità. La storia di Stefano Ricci sta tutta in una parola: coerenza. Nello stile, nella vita, nei valori, e ciò gli ha meritato la stima e l’affetto dei tanti clienti nel mondo, alcuni dei quali sono anche uomini di potere. Un imprenditore-designer che ama l’altissimo artigianato e che ha saputo, insieme alla moglie Claudia che ha fondato con lui la Stefano Ricci Spa nel 1972, trasmettere ai figli Niccolò Ricci, Ceo del brand, e Filippo Ricci direttore creativo i valori del vero Made in Italy grazie a una filiera di eccellenza controllata. Un prodigio? In un certo senso sì. Di sicuro un caso unico al mondo per coraggio, resilienza in tempi non facili, lusso vero perché inimitabile per stile e manifattura.
Un fedelissimo al Pitti Uomo, salone al quale partecipa dal 1974 ininterrottamente prima con le sole cravatte poi negli anni con le camicie, il capospalla, intere collezioni anche di accessori, la ST Home, la SR Juinior, e poi il lifestyle di barche e hotel di prestigio. Oggi la maison che ha sede a Fiesole e che occupa 900 dipendenti crea collezioni di alto pregio, con capi eccezionalmente preziosi come i capispalla di alpaca o vicuna, la maglieria in Alpha Yard, le rifiniture di pelliccia di visone o di zibellino.
Un esploratore di tendenze Stefano Ricci come tutta la famiglia, con viaggi privati meravigliosi e un percorso dell’anima che dall’Italia è arrivato a scoprire tante meraviglie nel mondo. Ultima tappa del progetto Stefano Ricci Explorer tra Machu Picchu e le Linee di Nazca, un viaggio nella terra degli Inca col mistero dei quipu, artefatto tessile con fili di lana d’alpaca e nodi che in quel paese sostituiva la lingua scritta, tra città mitiche e sciamani. Qui è stata scattata e filmata la collezione autunno/inverno 2025-26 che per colori sceglie il rosso della cocciniglia, il grigio del Colca e il blu profondo delle altezze raggiunte dai condor.
Una collezione omaggio a Madre Natura che si può ammirare nello stand di Stefano Ricci a Pitti Uomo dove ’brilla’ la vicuna regale (il tessuto che veniva usato in antico solo per i re Inca) che ora si ammira su abiti e cappotti di altissima sartorialità. Con questa collezione si esplorano spazi che sembrano non finire e ricordano il dinamismo dell’esploratore contemporaneo desideroso di portare nel mondo anche con l’abbigliamento un messaggio culturale.
Ed ecco il parka Explorer con l’interno in piuma su jersey di seta, il cappello di orilag per sfidare ogni freddo, il piumino bianco col dettaglio di un ottagono simbolo della maison Stefano Ricci, qua e là l’apparire discreto del logo in rutenio come un punto luce e nelle fodere preziose la scritta ricamata del brand, loghi bisbigliati in ogni pezzo sportivo della collezione, anche negli accessori glam come la borsa di coccodrillo nabuccato o la sacca scamosciata. Il giubbotto si rilassa in una giacca-camicia, i giacconi hanno l’interno doppiato di shearling ultralight, effetti di luce dall’alba al tramonto sui check delle giacche che carezzano il corpo, camicie di cotone e cashmere con collo aperto e bottondown nascosto, il blu dei capispalla di linea pura in cashmere, visone e seta. Maestose le sneaker Stefano Ricci con un’avveniristica suola alveare stampata 3D, mai vista.
Tracce di esclusività materica e formale, come nel completo camicia e pantaloni di nabuk. Punte di grigio city col cappotto decostruito in puro cashmere, eccellenza assoluta anche nel jeans di cashmere. Occhiali d’argento realizzati a mano a forma di ottagono, disegnature di microtweed per giacche senza peso, seta-lana e lino nei tessuti principe di galles, il parka nerosenza uguali in cashmere e filo di cincillà.
Una produzione eccelsa che è uno dei segreti del successo internazionale del brand che nel 2024 ha consolidato la crescita del Gruppo dopo la performance del 2023 (+43% sul 2022), confermando così le previsioni d’inizio esercizio). Al termine del terzo trimestre 2024 la crescita è stata dell’11% circa sia a cambi correnti che a cambi costanti, portando il fatturato a 174 milioni di euro (rispetto ai 157 dello stesso periodo del 2023). A trainare i numeri è in particolare la performance del Medio Oriente, sostenuta dalla forte crescita dei ricavi a Dubai e dal completamento del Sindalah Yacht Club by Stefano Ricci.