Parigi, 29 settembre 2024 – Applausi commossi, emozione, soddisfazione, gioia: Valentino by Alessandro Michele è tornato, più bravo di sempre, rispettoso della grande lezione di stile del Maestro Valentino Garavani ma al tempo stesso ancora più forte nella sua capacità creativa. Dal 2 aprile lo stilista che ha spiazzato tutti negli ultimi dieci anni, l’uomo che ha immaginato un’estetica lussureggiante e lussuosa, eccessiva e appassionata, è alla guida della maison di proprietà del Fondo Sovrano del Qatar Mayhoola, partecipato oggi al 30% dal Gruppo Kering (con opzione di arrivare ad acquisire il 100% del marchio entro il 2028), fondata Roma nel 1960 da Valentino Garavani e da Giancarlo Giammetti presente oggi al defilé alla Porte de Chatillon in uno stadio del judo trasformato in una casa incantata, foderata di ricordi e mobili velati, da riscoprire, invasa da un pavimento di specchi rotti a simboleggiare la fragilità della vita. Per musica una canzone di strada del Seicento, ‘Passacaglia della vita’ riarrangiata da Alessandro Michele con le parole ‘Bisogna gioire’ che fa da colonna sonora allo show che profuma di oggi col profumo di ieri.
Tutto può rinascere sembra dire lo stilista che alla fine si emoziona e si commuove, che ha interrotto una attesa lunga per tutto il popolo del fashion che aspettava questo debutto parigino per il nuovo Valentino, in un momento non certo facile per questo mondo di sogni e di business. Ma oggi il miracolo c’è stato, alla fine tutti gli ospiti sono usciti col sorriso sulle labbra, i buyer soddisfattissimi come Beppe Angiolini, titolare del mitico ‘Sugar’ di Arezzo che dice: “E’ stupendo!”.
Per la Fashion Week femminile di Parigi per l’estate 2025 ecco il primo modello che sfila e fa subito sensazione: un vestito nero, col davantino candido, tre fiocchetti dolci come il miele a ricordarci che l’eleganza più bella è fatta di semplicità sofisticata, la lezione del Maestro Valentino che Alessandro Michele sposa in pieno e con un rispetto infinito. Poi una carrellata di chic, coi pois dappertutto, le borse tutte da comprare come le scarpe, le calze di pizzo (anche rosso Valentino), i cappelli immensi e misteriosi, gli abiti da sera che sono un soffio di leggerezza seducente, i gioielli perfino sulle bocca, uno spillone di strass che Michele chiama “l’orecchino per il labbro inferiore”.
Il senso della ‘finitudine’ esistenziale e della nostra caducità va alleggerito giorno dopo giorno anche nel vestirsi ripensando a tre decadi del brand, gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, dalla Sala Bianca al jet set, una continua golden age che ha cambiato la storia del costume in Italia. Per un pret-à-porter che somiglia molto ad una couture, col ritorno dei pois finora dimenticati.
“Io faccio quello che sono” è il mantra di AM e “ritornare a fare questa cerimonia della vita anche vestendosi farà bene ai giovanissimi, è bello rendere precisamente attuale quello che è demodé, è bello l’inno dell’inutile, le cose che sembrano vecchie sono quelle che mi seducono di più” dice Alessandro Michele che racconta di essere emozionatissimo. Ad applaudirlo amici come Elton John, Jared Leto, Alessandro Borghi, Damiano David, Alessandro Borghi, Florence Welk, Carla Bruni e sua sorella Valeria Bruni Tedeschi, Giancarlo Giammetti con Daniela Giardina e Nati Abascal, il presidente della maison Valentino Rashid Mohamed Rachid, il Ceo Jacopo Venturini, la presidente e Ceo di Saint Laurent e super manager di tutti i marchi Kering Francesca Bellettini accanto al presidente del gruppo del lusso Francois Henri Pinault che pochi mesi fa ha comprato il 30% di Valentino dal fondo sultano del Qatar Mayhoola.