Martedì 21 Gennaio 2025
EVA DESIDERIO
Moda

Liberi d’essere eleganti, la lezione di Armani

“La mia visione del mondo attualmente è fuori da costrizioni e convenzioni”. Zegna punta sulla spontaneità e fa sfilare John Turturro

Giorgio Armani

Giorgio Armani

Milano, 21 gennaio 2025 – “Fare moda, per me, significa creare strumenti che accompagnano la vita, rendendola idealmente più bella e confortevole”, dice Giorgio Armani al termine della sfilata di ieri mattina nei Teatrino di via Borgonuovo a Milano dove tutto è cominciato tanti anni fa, tra gli applausi e la commozione ammirata di stampa, compratori e ospiti vip. Ennesima lezione, prima di tutto di vita e di impegno stilistico per questo grandissimo della moda mondiale che a 90 anni conserva intatta tutta la sua forza creativa e ancora una volta è capace di fare la “sua“ rivoluzione dell’eleganza, coi valori e la filosofia dell’eccellenza di sempre.

Elegantissimo in una giacca di velluto blu alla fine ha salutato tutti con soddisfazione e affetto. “La passerella per me è una proposta: la mia visione del momento attuale, che questa stagione è particolarmente libera da costrizioni e convenzioni. E mi piace immaginare gli abiti che entrano nei guardaroba e nelle vite di uomini diversi per età e atteggiamento, e che vengono interpretati da ciascuno secondo la propria personalità”, continua Giorgio Armani che tra sette giorni festeggerà a Parigi i venti anni dell’alta moda di Armani Privé.

In passerella si comincia col classico grigio declinato in tante sfumature, coi pantaloni con le ampie pences davanti e sui lati delle gambe, le giacche over, dritte, con le spalle scivolate, l’allure svuotata e libera, a due bottoni o tutte abbottonate in alto come fossero camicie. Al collo sempre la sciarpa, spesso anche lo sciarpone, in testa sempre il cappello di tante fogge. Un mito riuscire a trasformare ogni volta la giacca, che è l’idolo di ogni sua collezione e di dargli un inconfondibile stile Armani a tutta contemporaneità. Tanto il velluto nei completi che sono anche rosso rubino e verde smeraldo, le accoppiate gilet-cardigan, gli zaini da grande avventura nella metropoli, i bomber grintosi di pelle, il cappotto unito davanti e in tessuto maxi gessato sul dietro.

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Giorgio Armani (Ansa / Afp)

Nuovi il sacchetto di pelle da portare a tracolla e la stola di pelliccia naturale ma da filiera alimentare. Una rivoluzione silenziosa e sofisticata per un uomo decisamente più morbido e rilassato. Prima fila di super ospiti con Adrien Brody, Cooper Koch, Luca Marinelli, Matt Smith, Darren Star, Fan Zhendong (medaglia d’oro olimpica di tennis da tavolo), Stefano Accorsi, Giuseppe Fiorello e il figlio di Madonna Rocco Ritchie.

Sono i pascoli australiani quelli evocati dall’erba che invade il grande spazio della vecchia Fiera per la sfilata di Zegna col direttore creativo Alessandro Sartori e il Ceo Gildo Zegna che oggi organizzano un defilé speciale e riservatissimo per cento top client dal mondo. Ieri intanto grande show per Milano Fashion Week che finisce in bellezza, con otto video che proiettavano centinaia di pecore al pascolo, quelle che danno alla famiglia Zegna la possibilità di avere dal 1963 il Vello d’oro, un filato straordinario extra fine (9,4 micron) per tessere le stoffe più raffinate e pregiate.

“Questo è un filo transgenerazionale” dice Alessandro Sartori, sofisticato direttore creativo di Zegna che anche stavolta ha lavorato sulla qualità e sul miglioramento infinito di linee e forme. A sorpresa in passerella appare John Turturro, l’attore e regista americano di origini italiane, che indossa un cappotto grigio modello loden con collo di pelliccia. Intorno a lui tanti uomini di tutte le età sull’erba che simula quelle delle colline dove belano le pecore, il pull soffice e gonfio portato sempre dentro i pantaloni morbidi, i principe di galles in marrone, i byker di pelle come guanti, le giacche disinvolte come camicie, le tasche dei soprabiti sempre basse. “Il modo in cui abiti, storia personale e atteggiamenti si fondano è per noi centrale – racconta Sartori – e in questa collezione i capi sono scelti con nonchalance e mescolati spontaneamente raccontando un incontro generazionale nel nome dello stile italiano”.

John Turturro sfila per Zegna
John Turturro sfila per Zegna

In boutique in via Gesù va in scena il mondo della sartoria napoletana di Rubinacci con Luca Rubinacci, 44 anni, direttore creativo dopo il famosissimo padre Mariano Rubinacci che adesso guida l’atelier in via Chiaia a Napoli coi sarti che cuciono in vetrina. “Ho imparato cosa vuol dire lo stile oltre che da mio padre da due mentori speciali come Sergio Loro Piana e Beppe Modenese che mi hanno dato lezioni di eleganza”, ricorda Luca Rubinacci secondo il quale “l’uomo si deve vestire quanto meno ridicolo possibile”.