"Il mercato del gioiello sta vivendo una leggera crisi rispetto agli anni di euforia compresi tra il periodo pre e post Covid. In particolare, la fascia media e alcune fasce basse – spiega Paolo Bartorelli, titolare dell’omonima boutique a Pesaro – mentre il gioiello firmato e quello esclusivo, hanno ancora una loro valenza. Inoltre, se fino ad ora il gioiello non brandizzato occupava il 70% del mercato e quello firmato il 30%, oggi queste due percentuali si stanno avvicinando tra loro, alcuni studi affermano che, a livello mondiale, il gioiello firmato continuerà a crescere".
Una tendenza che si sta verificando anche in Italia, sebbene "Nel nostro Paese, i gioielli non firmati ma esclusivi, di qualità e con un buon rapporto qualità prezzo, continueranno ad avere un loro spazio, così come quelli personalizzati, realizzati secondo i desideri del cliente. E noi in questo siamo specializzati. Questo perché gli italiani amano il bello e lo preferiscono al marchio". Ma la bellezza non basta per invitare all’acquisto. La clientela è sempre più infornata ed "è indispensabile essere molto preparati e fare vivere al cliente un’esperienza che lo coinvolga, lo faccia sentire accolto". Come ogni settore anche la gioielleria ha i suoi trend. "Dagli anni ’90 l’oro bianco, specialmente nella gioielleria classica, è stato ed è il grande protagonista, ma abbiamo avuto il momento dell’oro rosa e ultimamente sta tornando l’oro giallo. Di tendenza anche i gioielli in oro più sportivi, perfetti in ogni occasione". E non sono solo le donne indossarli, "sebbene la clientela femminile sia predominante, quella maschile sta crescendo e, addirittura, se chiede una creazione personalizzata, è più esigente e attenta".
D’obbligo fare bilanci e previsioni. "Tra luci e ombre, il 2024 è andato bene, il fatturato è aumentato ma un po’ di crisi c’è, legata più a un rallentamento nella vendita di alcune tipologie di gioielli". Cosa aspettarsi per il 2025? "Sarà un anno di transizione, bisognerà puntare sempre più sul servizio e sulla qualità. Molto poi dipenderà dall’evolversi della situazione internazionale, credo che se riusciremo a superare questo momento critico, nella seconda parte del 2025 e nell’anno successivo ci sarà una ripresa".
Nel frattempo, "continueremo a investire nel prodotto, nella personalizzazioni dei gioielli – nostra prerogativa – nel personale e nella struttura, perché il mercato è in evoluzione e i clienti, soprattutto quelli d’alta gamma, sono più esigenti".
Marina Santin